La consigliera comunale di Bologna Castaldini contesta la modalità della raccolta firme per il quesito che deve cancellare i finanziamenti alle scuole private: "Chi raccoglie le firme non è autorizzato, Chiederò al Viminale di fare chiarezza". I referendari: "Nessun problema, sono dipendenti comunali con delega del sindaco"
Nuovi guai per il referendum bolognese sui soldi comunali alle materne private. Valentina Castaldini, consigliera comunale in quota Pdl e da sempre acerrima nemica dei referendari, annuncia di voler impugnare le prime sottoscrizioni, per lei irregolari. A supporto della sua tesi una circolare ministeriale del 2009 che regola l’autenticazione delle firme. “Le norme – ha attaccato la consigliera – dicono che questo ruolo debba essere svolto solo da funzionari delegati dal sindaco e non da semplici dipendenti comunali”.
Differenza che potrebbe essere importante, visto che a raccogliere le firme per il referendum non sono stati solo funzionari o consiglieri comunali. “A Bologna – ha continuato Castaldini – le norme sono sempre state interpretate in modo generico. Altre città invece richiedono la presenza di veri e propri funzionari. Chiederò al Ministero dell’Interno di fare chiarezza su questo punto”. Altro problema rilevato dalla consigliera Pdl l’orario di raccolta delle firme. Per le indicazioni ministeriali il ruolo di pubblico ufficiale deve essere svolto in orario di lavoro, “quando invece sabato e domenica le firme sono state raccolte senza problemi. Vorrei sapere se gli autenticatori erano tutti in straordinario”.
Immediata la risposta di Francesca De Benedetti, portavoce del Comitato Articolo 33 che si sta occupando di raccogliere le 9.000 firme necessarie per arrivare al referendum consultivo cittadino. “Evidentemente Castaldini vuole in tutti i modi ostacolare un esercizio democratico come quello referendario, forse ha paura di quello che decideranno i bolognesi. Dico solo che tutti coloro che hanno autenticato le firme sono stati autorizzati dal Sindaco, e hanno fatto presente di voler operare anche al di fuori dall’orario di lavoro”. Una circolare ministeriale contro l’autorizzazione del sindaco Merola dunque.
Pesante la levata di scudi di Sinistra ecologia e libertà, che sta appoggiando la raccolta firme anche con i propri consiglieri comunali. “Si tratta di terrorismo psicologico nei confronti dei dipendenti comunali che hanno dato disponibilità a raccogliere firme – dice il vendoliano Lorenzo Cipriani – Quelle della Castaldini sono vere e proprie minacce”. Secca la replica della diretta interessata: “Sel non sa più cosa raccontare. Tra l’altro faccio presente a tutti che la maggioranza a guida Pd ha appena confermato per i prossimi anni il finanziamento alle scuole private paritarie. Qui si tratta solo di far rispettare le regole”.