L’11settembre di 11 anni fa lavoravo con regolare contratto a tempo indeterminato in una ditta farlocca e inutile di sciopping on lain, guadagnavo tantissimo, compravo azioni che il giorno dopo valevano il doppio e dopo una settimana dieci volte tanto, vivevo in casa con i genitori e avevo una fidanzata in nero (nessun contratto) e nel tempo libero dilatato facevo il cantante con risultati modesti.
Ero ricco, ma un pomeriggio, mentre stavo cazzeggiando su internet in attesa delle sei, la rete cominciò a non andare, il sito satirico di Repubblica non si caricava più e neppure quelli di altre divertenti testate on lain. Strano. Napster invece funzionava e si scaricava a manetta tutta la discografia dei Kraftwerk e si andava via liscio come su un’Autobahn tedesca nel mese di marzo.
C’era qualcosa che non mi quadrava e dopo un po’ capii cos’era: 2 aerei si erano schiantati contro le torri gemelle di Niu Iorc, una roba impressionante, sembrava di essere dentro a un film di quelli con Tom Cruis e Brus Uillis, quelle cagatone americane che tanto piacciono .
E invece era tutto vero. Pian piano le prime notizie e negli uffici tutti si svegliarono dal coma quotidiano. C’era chi era preoccupatissimo, chi era contento, chi non gliene fregava un cazzo. Le solite cose.
Mi sentii al telefono con Pavlidis che come al solito mi disse qualcosa di didattico che nemmeno Bruno Vespa avrebbe potuto fare di meglio. Poi finalmente le sei. Ero scioccato, ancor più scioccato quando apparve la star ollivudiana Bin Laden in una grotta dopo una dura giornata trascorsa a raccogliere funghi insieme al suo amico Al Zavahiri. Quel pomeriggio girarono pure un video, ma come al solito non trovarono un cazzo.
Pensai alla terza guerra mondiale. Banale, lo so, ma chi non è banale?
In tivù annunci di guerra, parole nuove come Talebani e Alcaeda cominciarono a penetrare i nostri cervelli e Bush ne approfittò per iniziare una guerra lampo in Afganistan dove si nascondevano Bin Laden e i quaranta ladroni.
“Esporteremo la democrazia” disse. “Ma vai ben a cagare” pensai. Peró in dialetto bolognese “Mo’ va ban a cagher”
La sera dell’11 settembre in sala prove nacque la canzone TALEBANIZZATI (che potete trovare in rete).
Da quel giorno il mondo è cambiato, o lo hanno fatto cambiare, dei poveracci sono morti per niente, le teste di cazzo sono tutte al loro posto, i cattivoni sono stati ammazzati tutti quanti e noi continuiamo a tirare avanti in attesa del prossimo sciò ollivudiano e di nuovi nemici da sconfiggere. Ci meritiamo tutto.