Dal 13 al 16 settembre l’edizione intitolata How Shall I Act? proporrà conferenze, spettacoli e mostre.Tra questi il Discorso Grigio di Fanny e Alexander dove verranno esplorate le forme e le retoriche degli interventi politici, e grazie a Lorenzo Bazzocchi la ripetizione dell’esperimento ottocentesco di trasmissione elettrica senza fili di Nikola Tesla
L’edizione numero diciannove del Festival Crisalide (a Forlì, dal 13 al 16 settembre), ideato e organizzato da Masque teatro, traccia linee di contiguità tra filosofia e performance. Il titolo del festival è “How Shall I Act?”.
Realizzato anche con il contributo e patrocinio della Regione Emilia-Romagna, il festival quest’anno si interroga dell’agire e del senso dell’essere. Nucleo centrale della XIX edizione di Crisalide, come di quelle passate, è il legame tra la dimensione artistica e l’elaborazione teorica. In questo contesto si inserisce la giornata di studi (15 settembre) dal titolo Per una filosofia della realtà. A cura di Sara Baranzoni, la giornata vedrà gli interventi dei filosofi Ubaldo Fadini, Fabio Polidori, Katia Rossi, Paolo Vignola, Tiziana Villani, Silverio Zanobetti e, in video-conferenza, Bernard Stiegler.
L’apertura del festival, che è inserito nel cartellone di “Prove Tecniche Ravenna 2019”, è affidata a Discorso Grigio di Fanny & Alexander (13 settembre), che esplora le forme e le retoriche degli interventi politici. Isabella Bordoni (13 settembre), artista visiva e sonora, attenta alla relazione tra parola e paesaggio, tecnologia e natura, presenta Adesso&Muto, fase conclusiva del progetto Refugee. Stati d’Esilio/Epifanie con il quale cerca le possibilità eversive dei corpi nel loro essere luogo d’utopia, delocalizzati e ovunque, e la sua ipotesi libertaria del silenzio come insubordinazione del linguaggio.
Tra le presenze straniere torna a Crisalide la coreografa belga-svizzera Cindy Van Acker con il solo Obtus (14 settembre), che esplora in maniera persistente un raggio di luce. Gesti meditativi, lenti, il corpo in pericolo che trova la sua espressione più bella quando l’equilibrio è spinto al limite. La danzatrice Tamara Bacci si muove con squisita precisione e sensibilità, giocando su una fila di luci al neon che lasciano scomparire alcune parti del suo corpo.
Il Regno Profondo è il sermone drammatico scritto e declamato da Claudia Castellucci de La Socìetas Raffaello Sanzio (14 settembre) che fa parte di una raccolta di articoli da lei scritti sulla realtà quotidiana. La vita di tutti i giorni è osservata da un punto di vista sotterraneo, cercando di comprendere il movente e il fondamento dei gesti.
A chiudere la giornata di venerdì 14, Lux ex Tenebris, del contrabbassista Giacomo Piermatti, giovane talentuoso attivo nell’ambito della musica contemporanea. Opera dalla inquietante spazialità, la Pentesilea di Masque teatro, liberamente ispirata all’omonima opera di Heinrich von Kleist e riletta attraverso l’Anti-Edipo di Gilles Deleuze e Felix Guattari, vede in scena un lottatore danzante in perenne congiunzione schizofrenica con il mondo che lo circonda. Se nelle icone del “Maschio Bianco Adulto” la figura coglie la condizione patologica dell’esistere, è nel confronto serrato con la “natura killer” il suo tentativo estremo di definire le strategie del movimento e del senso del suo stare (in scena il 15 settembre).
Di grande rilievo il Solo live del compositore Mika Vainio (15 settembre), storica metà del gruppo finlandese Pan Sonic, tra i più interessanti della scena musicale sperimentale degli ultimi anni. Ha collaborato con Alva Noto, Bjork, Alan Vega del gruppo Suicide (V.V.V.), F.M. Einheit degli Einsturzende Neubauten, Cindy Van Acker e Chicks on Speed.
Sempre dalla Svizzera, il festival ospita, in prima nazionale, Cod.Act (domenica 16 settembre). Performance sonora interattiva, Ex Pharao è una riscrittura dell’opera Mosè e Aronne di Arnold Schoenberg. Lo spettatore agisce direttamente sulla macchina modificando, in tempo reale, i parametri lirici e drammaturgici dell’opera, attraverso un complesso apparto meccanico. Manipolando il dispositivo, lo spettatore diviene direttore d’orchestra e attore allo stesso tempo. Cod.Act è formato da André e Michel Décosterd, due fratelli svizzeri, musicista e compositore il primo, architetto il secondo che indagano sull’interazione tra uomo, suono e macchina.
A seguire l’esposizione / atto di pensiero del filosofo Rocco Ronchi che, traendo vigore dalla sua ultima impresa letteraria Come fare, traccerà le linee di quella che l’autore stesso definisce un’avventura di resistenza filosofica.
Nikola Tesla. Lectures (16 settembre) è la conferenza/esperimento nella quale Lorenzo Bazzocchi, costruttore di una delle più stupefacenti invenzioni di Nikola Tesla, affronta il racconto della storia dello scienziato serbo. Durante la conferenza verrà presentato al pubblico e replicato l’esperimento di trasmissione elettrica di potenza senza fili, quel Wireless transmission of power concepito e messo in opera da Tesla a Colorado Springs sul finire del diciannovesimo secolo.
Con The return-SuccoAcido on paper viene presentato il numero #20 (o 1) con il quale SuccoAcido, una rivista gratuita internazionale e multilingue di informazione, critica, approfondimento e ricerca, torna su carta con cadenza bimestrale. Nata nel 2000 dal fertile e remoto humus siciliano, vissuta su carta fino al 2005 e sul web fino a oggi, SuccoAcido ha deciso di tornare all’edizione cartacea e vivrà solo grazie al supporto dei suoi lettori e dei suoi distributori sparsi per l’Europa che decideranno di sottoscrivere un abbonamento annuale o di investire in pubblicità sulla rivista (16 settembre).
Chiude il festival il live concert Tuono di Dewey Dell (16 settembre), in cui i movimenti fluiscono come una voce e i personaggi visti come negativo di strumenti musicali, appaiono per poi scomparire quasi fossero apici di una stessa onda sonora. Immagini di pochi istanti generate dall’urgenza di rendere concrete visioni nate direttamente dal suono.
La giornata di giovedì 13 settembre, alle ore 18, vede la vernice della mostra fotografica Es, del fotografo Enrico Fedrigoli (all’oratorio San Sebastiano di Forlì dal 13 al 16). Le stampe, rigorosamente in bianco e nero, traggono linfa dal corpo ferino di Eleonora Sedioli e sono realizzate con la tecnica del banco ottico, che permette di cesellare a tal punto la materia fotografica da restituire all’occhio la grana della pelle nuda che stride sulla superficie della materia che la contrasta.
per info: 0543 370506 – www.crisalidefestival.eu