Rimini, Jesolo o una città della Calabria? Il concorso di bellezza si è appena concluso, ma gli organizzatori sono già concentrati sul possibile spostamento da Montecatini Terme visto che ospitare le reginette di bellezza negli ultimi due anni non ha certo portato vantaggi economici. Vantaggi che derivano invece da un giro molto attivo di prostituzione d'alto bordo
Anche quest’anno è andata: Miss Italia è stata scelta. Trattasi della riccioluta Giusy Buscemi, siciliana di Menfi, con un futuro in bilico tra medicina e recitazione. Il carrozzone di Patrizia Mirigliani chiude i battenti e, forse, se ne riparla l’anno prossimo. Forse, perché il concorso che dovrebbe scegliere la più bella d’Italia, quest’anno ha mostrato una evidente stanchezza sotto vari aspetti: le serate televisive sono diventate due, visto che gli ascolti sono quello che sono; la giuria era composta quasi esclusivamente da risorse interne alla Rai, a costo zero, arrivati a Montecatini per promuovere un programma, una fiction o se stessi. E nemmeno la città termale può esultare, visto che ospitare le reginette di bellezza negli ultimi due anni non ha certo portato vantaggi economici.
Città in una fase strana, Montecatini, dato che il turismo arranca, le terme sembrano non bastare più e le entrate più importanti sembrano quelle derivanti dalla prostituzione. D’alto bordo, per giunta, se è vero che le tantissime signorine russe che brulicano nei nightclub fanno spendere migliaia di euro a orde di imprenditori che arrivano col “ferrarone” dal distretto tessile di Prato o da quello delle pelli di Fucecchio per evadere dalla routine familiare. Al Glamour, al Tramp o al Bimbo’s poco importa: in città scorrono fiumi di champagne, migliaia di euro e la bile di molte donne irritate dalla concorrenza (sleale) delle belle di notte.
Il sindaco Bellandi, nel quadro di un’operazione di immagine che mira a riportare Montecatini agli splendori che furono, ha sborsato un milione e mezzo di euro per ospitare Miss Italia, ma già il prossimo anno si potrebbe cambiare location. Tra i corridoi del palazzo dei congressi, un luogo spaventosamente anni Ottanta che sembra rimasto immutato nei decenni, si ventilano le ipotesi più disparate: Rimini, magari, che sarebbe pronta a sborsare un bel po’ di quattrini, anche se dovrà avere la meglio su Jesolo, in un derby tutto adriatico. L’outsider, con buone probabilità di prevalere a sorpresa, è la Calabria. Con un governatore come il pidiellino Giuseppe Scopelliti, sempre sensibile al coté leggero e mondano, la soluzione calabrese sembra molto probabile. Senza contare, poi, che all’interno dell’organizzazione del concorso molti calabresi occupano ruoli chiave.
Addio Montecatini, dunque? Così pare, e gli abitanti non sembrano esserne poi così delusi. A parte qualche negoziante in centro, la maggioranza non ha ricevuto alcun beneficio dalla presenza delle miss. I soldi, quelli veri, arrivano con un altro genere di signorine.
“Meno miss, più prostitute”, ci dice un ragazzo del posto tra il serio e il faceto. E se provassimo a fare a meno di entrambe?