Intervenendo all'inaugurazione del Salone del tessile a Milano, il premier ha affermato che gli sforzi fatti pesano sulla domanda interna. E' poi intervenuto sul sentimento anticasta crescente, definendo casta "tutti coloro che pensano al 'particulare' anziché all'interesse generale". E poi: "Dobbiamo ridurre il cuneo fiscale"
“Il governo ha contribuito ad aggravare la congiuntura economica già difficile con i suoi provvedimenti, che però serviranno ad un risanamento e ad una crescita duratura”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Monti, intervenendo oggi all’inaugurazione del salone del Tessile ‘Milano Unica‘. “Si dice che con le nostre decisioni abbiamo contribuito ad aggravare la congiuntura. Certo – ha ammesso Monti – solo uno stolto può pensare che sia possibile incidere in elementi strutturali che pesano da decenni senza provocare nel breve periodo un rallentamento dovuto al calo della domanda. Solo in questo modo si può avere la speranza di avere più in là un risanamento per una crescita duratura”.
Sul crescere dell’antipolitica Monti ha detto che “casta siamo tutti noi cittadini italiani che ci siamo abituati a dare prevalenza al ‘particulare’ sul generale e poi ci lamentiamo se il generale funziona male”. Durante l’inaugurazione il presidente di Fiera Milano, Michele Perini, ha anche regalato scherzosamente a Monti un fermacarte a forma di cuneo. Il premier ha risposto alla sollecitazione, direttamente dal palco, affermando che “è importante guardare bene dentro il cuneo fiscale. Se vogliamo dare più competitività alle imprese italiane dobbiamo ad ogni costo ridurre la parte del cuneo che riguarda il costo del lavoro per unità produttiva”.
Sempre guardando al mondo delle imprese, il premier ha lanciato un appello al senso di responsabilità delle imprese: “Esigiamo nel nome dell’interesse generale, che le imprese e i sindacati riescano a fare qualcosa di più. Serve uno sforzo congiunto delle parti sociali che prevalga sui particolarismi”. In particolare Monti si è detto“convinto che ci riusciremo”.