Un delitto legato a droga e narcotraffico. E’ la pista principale che seguono gli investigatori a caccia del killer e del complice responsabili dell’omicidio dell’imprenditore Massimiliano Spelta e di sua moglie, la dominicana Carolina Payano Ortiz. Freddati lunedì sera nella centrale via Muratori a Milano. La conferma è arrivata oggi dal questore Alessandro Marangoni e dal prefetto Gian Valerio Lombardi, al termine della riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico richiesta ieri dalla giunta Pisapia. “L’ipotesi della droga è quella predominante”, afferma Marangoni. “E’ un episodio maturato in un contesto che riguarda il traffico di stupefacenti”, aggiunge Lombardi.

Il prefetto cerca poi di stemperare le polemiche politiche seguite alla duplice esecuzione di via Muratori e alla sparatoria di ieri in via Giacosa, vicino a via Padova, dove tre uomini sono scesi da una Audi A2 e hanno aperto il fuoco contro una Ford Focus. “Non possiamo dire che ci sia un allarme sicurezza”, assicura Lombardi, rispondendo a distanza a Lega e Pdl, che hanno gridato all’emergenza sicurezza e hanno parlato della necessità di far tornare i militari a presidiare le strade a fianco delle forze dell’ordine. Una richiesta a cui il prefetto replica così: “Il controllo del territorio è una cosa importante, ma non è che a un aumento del controllo corrisponde sempre il risultato di poter prevenire tutti gli episodi che accadono”. Milano, del resto, non è una città più pericolosa di altre: “Se confrontiamo il numero degli omicidi con quello di altre metropoli, come Monaco di Baviera, quelli di Milano sono molto bassi”.

Per Lombardi gli episodi di via Muratori e di via Giacosa sono tra loro “scollegati”. Alcuni testimoni che hanno assistito alla seconda sparatoria hanno riferito che a sparare sono stati tre giovani sudamericani. Per il momento non ci sono nuovi dettagli. Qualcuno potrà arrivare nelle prossime ore dall’analisi delle registrazioni delle telecamere installate nella zona. E dai circuiti di videosorveglianza gli uomini della Squadra mobile, guidata dal vicequestore Alessandro Giuliano, sperano di ricavare indizi utili anche sull’esecuzione di Spelta e Payano Ortiz. La loro Bmw 320 era parcheggiata in via Muratori e questo farebbe propendere per l’ipotesi che i due siano stati seguiti dagli assassini in scooter. E, una volta scesi dall’auto, siano stati freddati dopo pochi metri. Una dinamica che sarà meglio chiarita dalle autopsie disposte dal pm Elio Ramondini e fissate per domani mattina.

Le indagini ruotano attorno a due elementi principali. I 3mila euro in contanti trovati nel loro loft di via Mecenate insieme ai 47 grammi di cocaina tagliata al 60%, che potrebbe essere stata importata direttamente dall’estero o acquistata in città. E la loro vita agiata, nonostante non ci siano tracce di redditi significativi percepiti legalmente, almeno dalla fine del 2011, quando la società di famiglia Dietetic Pharma è stata messa in liquidazione volontaria. Gli investigatori proseguono con gli accertamenti bancari, scavano nella vita di Spelta e Payano Ortiz, lavorano sui loro contatti milanesi. Per capire qual era lo scopo dei frequenti viaggi di Spelta a Santo Domingo: andava là spesso, almeno dal 2009, prima quindi del matrimonio di un anno fa con Payano Ortiz. Negli ultimi tempi diceva di voler aprire un’attivaità laggiù. Forse l’ultima volta è andato a Santo Domingo proprio per questo: un paio di settimane nella seconda metà di agosto.

Era da solo, senza la moglie che invece è rimasta in Liguria, nella casa di famiglia a Cogorno. E’ da lì che lei ha scritto sulla sua bacheca Facebook: “Sono stanca di sopportare, che se ne vadano al diavolo”. Uno sfogo che potrebbe essere collegato in qualche modo all’omicidio. La polizia cerca di capirlo dagli amici, gente che forse frequenta discoteche come l’Hollywood e il The Club, dove Payano Ortiz era conosciuta. Altri dettagli potrebbero arrivare dall’analisi dei computer trovati in casa. In un file o un’email magari è nascosta la traccia che porta ai mandanti. Gente a cui Spelta e la giovane moglie potrebbero avere fatto uno sgarro di troppo. Da punire a colpi di revolver calibro 38.

Twitter: @gigi_gno

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