La Santa Sede condanna “la violenza inaccettabile” che è costata la vita a quattro funzionari del consolato statunitense a Bengasi, ma anche “le ingiustificate violenze” che l’hanno scatenata. “Il rispetto profondo per le credenze, i testi, i grandi personaggi e i simboli delle diverse religioni – afferma il portavoce del Papa, padre Federico Lombardi – è una premessa essenziale della convivenza pacifica dei popoli”.
Questo è il lancio di agenzia, francamente sconcertante, che dà conto della reazione di Padre Lombardi, dunque, l’esercizio della libertà di espressione attraverso la pubblicazione di un video è definibile “ingiustificata violenza”. Bene, anzi malissimo. Ma in realtà non ci si aspettava nulla di diverso dalla Chiesa cattolica, visto che nel corso della sua storia ha fatto saltare teste e bruciare esseri umani vivi per molto meno.
A prescindere dal buongusto o dalla qualità del video incriminato, nessuno, tantomeno i padroni del vapore che siedono in Vaticano, può arrogarsi il diritto di paragonarlo all’ingiustificabile violenza che ne è scaturita. Ma tra fondamentalisti, si sa, quando serve ci si dà una mano.
La soluzione ci sarebbe, ma mi rendo conto che per adesso è impraticabile: rinunciare alle religioni. A tutte, nessuna esclusa, e affidarci finalmente alla ragione.
Magari non saranno l’oppio dei popoli, ma una gran rogna, quello sì…