Inizieranno il 15 settembre i lavori necessari a ripristinare le strutture ospedaliere di Mirandola e Carpi, paralizzate dal terremoto che il 20 e il 29 maggio ha colpito al cuore l’Emilia Romagna. E a finanziarli ci penseranno i proventi raccolti grazie al Concerto per l’Emilia, quella serata all’insegna della musica e della solidarietà che il 25 giugno scorso ha radunato allo stadio Dall’Ara di Bologna ben 36573 spettatori e alcuni tra i volti celebri della musica italiana. Quasi due milioni di euro per ricostruire ciò che le scosse in pochi minuti hanno sottratto a un’intera provincia, circa 400 posti letto, interi reparti e servizi basilari che per diversi mesi la popolazione, quasi interamente sfollata, ha dovuto cercare in altri ospedali.
Una situazione ai limiti del collasso che il direttore del presidio ospedaliero dell’azienda Usl di Modena, Giorgio Lenzotti, aveva definito simile “a una spending review fatta dal terremoto”, che aveva costretto alcune tra le principali strutture ospedaliere emiliane a sospendere gran parte delle proprie attività. Dagli interventi programmati alle funzioni di ricovero, dalla chirurgia all’ortopedia, dall’urologia all’oculistica. Riservando ciò che era rimasto integro all’esclusiva cura delle urgenze e del pronto soccorso. Un’emergenza a cui “si cerca di resistere” ma che necessitava un intervento tempestivo.
Una richiesta alla quale lo staff che ha dato vita al concertone, dal leader dei Nomadi Beppe Carletti agli organizzatori Rolando Rivi, Maurizio Dinelli, Enzo Milani, Daniela Campioli, Marcella Pelati, ha deciso di rispondere con “solidarietà, trasparenza e tempestività”.
Devolvendo proprio a Mirandola e Carpi, città gravemente danneggiate dal sisma, i soldi raccolti con i proventi diretti del concerto, 1.194.216,03 euro in tutto. Gli altri 1.918.975, ricavati attraverso gli sms solidali inviati durante la serata, sono stati invece affidati alla Regione Emilia Romagna.
“Sono molto soddisfatto che il nostro lavoro possa riattivare servizi così indispensabili come sono gli ospedali, ancora di più necessari nelle zone colpite dal terremoto – aveva detto Carletti alla stampa il 2 agosto, quando con il commissario Vasco Errani si era discusso sulla destinazione dei fondi .- Essere riusciti in tempi brevi a mantenere gli impegni garantendo la trasparenza che ci eravamo prefissati dall’inizio mi riempie di orgoglio”.
Nello specifico, i due milioni di euro ripristineranno, entro il mese di ottobre, il corpo 8 dell’Ospedale di Mirandola, quindi la radiologia, le sale operatorie e una cinquantina di posti letto, con una spesa complessiva prevista di 539.000 euro, e il corpo 6 della struttura di Carpi, che ospita la rianimazione e l’area Tac, 6 sale operatorie, le degenze chirurgiche, la degenza urologica e gli ambulatori chirurgici, e il reparto di ostetricia e ginecologia, per un totale di circa 761.000 euro.
Una vera boccata d’aria per gli ospedali di tutta la bassa modenese, che solo a luglio guardavano con apprensione l’autunno, il periodo dei classici ‘malanni di stagione’ e del riafflusso della popolazione, di ritorno in città dopo l’estate.
“Avevo lanciato un appello alla musica perché curasse la sua terra, ed a volte anche i semi più piccoli germogliano e crescono – ha aggiunto il consigliere regionale Pd Marco Barbieri, ideatore del concerto insieme a Carletti – le voci degli artisti che si sono esibiti al Dall’Ara hanno creato, insieme al pubblico, un coro di solidarietà che adesso si traduce in ricostruzione e cura”.
Anche Cesare Cremonini, che il 25 giugno era sul palco insieme ai tanti artisti che hanno offerto il loro contributo per il concerto, da Zucchero a Francesco Guccini, da Caterina Caselli a Raffaella Carrà e Luciano Ligabue, ha voluto condividere la notizia su twitter, un’occasione per ringraziare chi quella sera ha partecipato. “Il 15 settembre (tempismo straordinario) si inaugureranno i lavori di ripristino delle due strutture ospedaliere – ha scritto l’ex leader dei Lunapop – Grazie a tutti quanti voi”