Sei un precario della scuola? Hai smesso di tribolare: il ministro Profumo ha la soluzione per te!
Metti via la calzamaglia alla SpiderMan: non devi più arrampicarti sui tetti come nell’epopea Gelmini, adesso è sufficiente partecipare al nuovo concorso! Come? Sei già nelle graduatorie ad esaurimento e il concorso è solo fumo negli occhi? Mi stai dicendo che non risolve il problema del precariato perché le cause vanno ricercate altrove e non nei metodi di distribuzione dei posti?
Ma non scherziamo! Lo Stato spenderebbe 150 milioni di euro se non ce ne fosse bisogno? E’ vero, la villa di Calderoli era presidiata da una scorta armata (900 mila euro l’anno), ma era una questione di sicurezza: mica si poteva rischiare che Calderoli uscisse all’improvviso spaventando la gente normale! E poi lo stato non butterebbe mai all’aria 150 milioni rinunciando a beni di prima necessità come ad un caccia F-35.
E’ vero che il ministro è un po’ confuso e cambia idea ogni volta che le camicie di Formigoni spingono al suicidio uno stilista (ogni 47, 7 secondi), ma la colpa è vostra che avete voluto studiare e non fare le veline o i calciatori.
E’ vero, c’è il rischio che al concorso siano ammessi anche candidati non abilitati all’insegnamento, ma è davvero rilevante? E’ sufficiente che i nuovi maestri sappiano insegnare ai bambini come rispondere al telefono, tanto da grandi non potranno aspirare ad altro lavoro che non sia un call center.
Forse si potevano prima svuotare le graduatorie esistenti e poi indire il concorso? Troppo facile: che senso ha chiamare un tecnico per fargli fare una cosa che saprebbe fare anche un bambino? Profumo scappa quando è contestato, non si presenta alle riunioni con i sindacati… ma vogliamo dargli torto? Non gli conviene: con la crisi che c’è gli tirerebbero solo uova marce, non monetine come negli anni ’90. Cosa dovrebbe mettersi in tasca, una frittata?
C’è chi dice che Profumo stia facendo così tanti danni ai precari della scuola da sembrare un ministro regolarmente eletto. Non sono d’accordo, Profumo è diverso: i ministri scelti da un Presidente del Consiglio eletto dal popolo hanno più tempo per farsi odiare.
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