Il presidente Ue riapre i lavori della roadmap dopo il pre-rapporto di giugno. Al via la prossima settimana le consultazioni in 13 domande articolate su quattro temi portanti della futura Unione economica e monetaria. Le delegazioni sono “invitate” a sollevare tutte le questioni ritenute importanti
Un ministero del Tesoro Ue con un bilancio centrale, il coordinamento delle emissioni di debito, il completamento dell’unione bancaria con gli schemi di garanzie per i depositi e di liquidazione per le banche, un rafforzamento delle politiche economiche comuni per migliorare la competitività, una maggiore cooperazione tra Europarlamento e parlamenti nazionali, nuove strutture democratiche per l’eurozona. Questi i temi rilanciati dal presidente Ue Herman Van Rompuy e sottoposti ai governi dei 27 e al Parlamento Ue, in vista della preparazione del Rapporto dei 4 presidenti (oltre a Van Rompuy, Barroso, Draghi e Juncker) su cui si aprono le consultazioni la prossima settimana.
La delegazione italiana, guidata dal ministro agli affari europei Enzo Moavero, sarà tra le prime a essere consultate lunedì 17. Il documento di lavoro riprende il pre-rapporto di giugno e sviluppa 13 domande articolate sui 4 filoni-pilastro della futura Unione economica e monetaria. Le questioni sollevate da Van Rompuy, si legge nel documento, “non pretendono di essere esaustive” e anzi le delegazioni sono “invitate” a sollevarne altre che ritengano “importanti”. Il processo di consultazione avviato da Van Rompuy sul futuro dell’Unione economica e monetaria è finalizzato a “generare un consenso su una roadmap sia per quanto è fattibile nel breve termine che per quanto è desiderabile nel lungo periodo”.
In particolare, sotto il pilastro dell’Unione bancaria, il presidente Ue ricorda che è “necessario fare progressi verso uno schema più armonizzato di garanzie sui depositi e un quadro integrato di liquidazione” degli istituti in difficoltà. Per quanto riguarda l’unione fiscale, invece, Van Rompuy chiede di riflettere su “clausole di salvaguardia” come “meccanismi di correzione ex ante” per i bilanci nazionali, e su un sistema di “coordinamento” per l’emissione del debito, con “permessi” speciali o titoli con “status di creditore junior” per quelle emissioni che sforano la soglia di debito consentita. Ma soprattutto, s’interroga il documento, “un’unione fiscale completa potrebbe richiedere una più forte capacità a livello europeo (per esempio la creazione di un ufficio del tesoro) e un bilancio centrale il cui ruolo e funzioni dovrebbero essere definite”. La palla passa ora ai 27 stati membri e all’Europarlamento, dove tra i negoziatori c’è l’italiano Roberto Gualtieri (Pd).