Il settore dell’industria della bicicletta nel nostro paese è un caso unico al mondo.
In Italia ci sono oltre 650 aziende che producono biciclette o accessori e che danno lavoro a 3.500 persone, questo fa sì che il nostro paese sia il primo produttore europeo di biciclette (20% del mercato) e di accessori (35% del mercato). Ma non sono questi dati che rendono unica al mondo la nostra industria della bicicletta, piuttosto il fatto che l’Italia sia l’unico paese al mondo in cui le principali fiere di settore sono due, che si svolgono a una settimana una dall’altra e a soli 90 km di distanza.
Sto parlando dell’Esposizione Internazionale del Ciclo (EICA) che aprirà i battenti domani a Verona e di Expobici che si terrà dal 22 al 24 settembre alla Fiera di Padova.
Ci vorrebbero giorni e una buona dose di equilibrismo politico per spiegare perché uno dei settori di eccellenza dell’economia italiana sia arrivato a ridursi a una specie di guerra tra bande che, invece di perseguire la massima efficienza per tutti i propri membri, cercano di farsi sgambetti a vicenda. Quello che conta è che al momento i costruttori di biciclette si ritrovano costretti a litigarsi fette di una minuscola torta mentre potrebbero avere accesso ad una torta più grande con cui saziarsi tutti se solo decidessero di collaborare tra loro per ampliare il proprio mercato.
Negli ultimi 6 mesi la FIAB e il movimento #salvaiciclisti si sono impegnati al massimo per portare in evidenza sui media il tema della ciclabilità e per fare pressione sulle istituzioni allo scopo di strappare qualche piccolo risultato a favore di chi si muove in bici. Paradossalmente, mentre i giornali e la politica si dimostravano disponibili al dialogo al di là di qualunque ragionevole aspettativa, chi non ha dimostrato particolare apertura nei confronti di questo tentativo di modificare la nostra mobilità è stato proprio chi avrebbe tratto maggiore vantaggio da un aumento del numero di ciclisti: i costruttori stessi.
Se anche chi produce biciclette si impegnasse a fondo per la promozione della ciclabilità, in Italia si potrebbero ottenere grandi risultati e forse anche riuscire a colmare quel gap enorme che ci separa dai paesi del nord Europa dove la bicicletta viene già considerata un mezzo di trasporto a tutti gli effetti.
È per questo motivo che la Fiera di Padova ospiterà il 23 settembre una tavola rotonda dal titolo “Verso la creazione di un think tank della bicicletta in Italia: sinergie sociali, politiche ed economiche per la promozione dell’uso della bicicletta”. Qui la European Cyclists Federation, #salvaiciclisti e la FIAB lanceranno il progetto di una grande alleanza per trasformare il concetto di mobilità nel nostro paese. Sarà un incontro di preparazione in vista degli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova che si terranno a Reggio Emilia dal 5 al 7 ottobre.
Tutti i costruttori, i giornalisti e i curiosi sono caldamente invitati a partecipare.
L’appuntamento è alla fiera di Padova, alle ore 15:00 di domenica 23 settembre.
Ci vediamo lì.