L'ex premier, a Venezia per la crociera del "Giornale", spiega che la sua nuova corsa a palazzo Chigi "dipenderà dalla legge elettorale". E auspica una "guida effettiva per il paese" per "cambiare la Costituzione". Fini gli chiude la porta. Il segretario del Pd replica: "Con lui andiamo fuori strada"
Silvio Berlusconi fa un “mezzo” annuncio di candidatura alle elezioni politiche: una nuova corsa verso Palazzo Chigi dipenderà “dalle condizioni che si verificheranno, da quale sarà la legge elettorale“, ha detto il leader del Pdl arrivando a Venezia per imbarcarsi sulla nave Mcs-Divina per la crociera con i lettori del Giornale. Secondo Berlusconi, è necessario dare al paese “una guida che sia effettivamente tale, che possa intervenire per rendere, attraverso il cambiamento della Costituzione, governabile il paese”. E che “non prosegua questa politica che ci porta irreversibilmente verso la recessione”.
La fase interlocutoria dell’ex premier dipende dal fatto che la situazione è “molto confusa, molto frazionata, quindi stiamo guardando allo sviluppo di questa situazione. Ma è chiaro che quello a cui dobbiamo puntare è di avere una consapevolezza da parte di tutti gli italiani sulla necessità di dare al Paese una guida che sia effettivamente tale”. Berlusconi aveva parlato anche ieri di situazione “confusa”, nella quale sarebbe meglio tacere e riflettere, nel post su Facebook che annunciava il suo forfait ad Atreju, la festa dei giovani del Pdl.
Proprio mentre Berlusconi parlava brevemente con i giornalisti a Venezia, nella vicina Padova il presidente della Camera Gianfranco Fini chiariva che la porta per un’alleanza politica con il Cavaliere “è chiusa”. Fini è intervenuto a un incontro organizzato da Unindustria. Ai giornalisti che gli chiedevano un commento sull’annuncio di Berlusconi sulla possibile candidatura, Fini si è limitato a rispondere: “Dov’è la novità?”.
Più drastica la reazione del segretario Pd Pier Luigi Bersani , a Firenze per la Festa democratica: “Confermo: serve proprio una vera guida per il Paese. Nel caso volessimo andare fuori strada ancora, possiamo scegliere lui”. Bersani ha attaccato frontalmente l’ex presidente del Consiglio: “Berlusconi, che aveva corso su tutte le cavalline politiche, durante Tangentopoli si infilò nell’antipolitica e da allora ha seminato zizzania e ha portato al discredito. Se guardiamo gli episodi di questa degenerazione micidiale rimaniamo stupefatti per l’abbattimento del decoro e per cinismo”.
In merito alla sfida interna di Matteo Renzi sulle primarie, il segretario ha ricordato che “noi dobbiamo vincere su Berlusconi, poi il resto lo vediamo. Uniamo le nostre forze, la battaglia è contro la destra”.