Dopo tre mesi di attività chiude il campeggio NoTav di Chiomonte, allestito davanti ai cancelli del cantiere per l’alta velocità. Da qui sono partite negli ultimi mesi le maggiori azioni di protesta del movimento, a cui le forze dell’ordine hanno risposto con oltre 100 fogli di via, atti legali indirizzati a singoli che vietano l’accesso a uno o più comuni. Il campeggio era stato additato da molti esponenti politici, sia di destra che di sinistra, come il ritrovo per i violenti di tutta Europa. Secondo questa interpretazione erano state più volte sollecitate le forze dell’ordine perché sgomberassero il campeggio, ma il Prefetto di Torino ha sempre negato l’autorizzazione. All’assemblea che ha chiuso le attività molti personaggi in vista del movimento hanno chiesto l’apertura di un presidio permanente che sostituisca il campeggio, per ostacolare l’accesso ai mezzi che si recano al cantiere di Cosimo Caridi
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