L'imprenditore ospita del programma "L'Infedele" su La 7 ribadisce le critiche dei giorni scorsi nei confronti dei vertici del gruppo di Torino. E se la prende anche con il presidente John Elkann: "Credo sia un ragazzo giovanissimo che ricopre un ruolo che non ha l’esperienza di poter ricoprire"
Non si placa l’imprenditore Diego Della Valle contro la Fiat e i suoi vertici. ”Nessuno dell’azienda risponde”, dice l’imprenditore durante il programma “L’Infedele” su la7 tre giorni dopo il suo attacco. “C’è un governo che vuol sapere delle cose, sento addirittura di un ministro che aspetta trepidante accanto al telefono, ma questo è il modo di avere rispetto per il Paese? Questo è il modo per dimostrare correttezza. Ma questi signori cosa pensano di fare in Italia, cosa pensano di essere in Italia?” chiede. Secondo il patron di Tod’s “il gesto della Fiat è pericoloso, in un momento difficile per l’Italia, per i rapporti con i lavoratori tra i quali c’è già fin troppo malumore e ne hanno tutte le ragioni”. Il riferimento è al comunicato del gruppo di Torino del 13 settembre scorso con cui è stato annunciato che il piano “Fabbrica Italia” doveva essere abbandonato.
“Un’azienda di queste dimensioni – ha proseguito Della Valle – che deve tantissimo a questo Paese non può permettersi di dire che un piano che avevano strombazzato ai quattro venti, non può essere più attuato dicendolo dalla sera alla mattina e dicendo che tra due mesi faranno sapere quello che succederà”. L’ad di Fiat Sergio Marchionne, sul piano per l’Italia, oggi dovrebbe dire “abbiamo fatto degli errori, abbiamo presentato un piano che non va bene, oggi ci risiediamo ad un tavolo, ci presentiamo al governo e al paese con un piano diverso, ma siamo qua, e rassicuriamo le persone che lavorano sul comportamento che terremo”, dice Della Valle e aggiunge: “Quello che si percepisce invece e che dopo averla sparata grossa se ne stanno andando alla chetichella”.
Di John Elkann, presidente della Fiat, Della Valle dice “Yaki lo conosco da bambino. Credo sia un ragazzo giovanissimo che ricopre un ruolo che non ha l’esperienza di poter ricoprire, e che lo porta anche a fare degli errori. Ma mi costa fatica discutere con un ragazzo che potrebbe essere mio figlio. Purtroppo oggi in quella famiglia c’è lui e bisogna parlare con lui. Avrei preferito parlare con suoi parenti e mi sarei sfogato magari di più”. “Non ho nulla di personale nei confronti di Marchionne o di Elkan, che ho visto crescere” dichiara l’imprenditore.
”La Famiglia Fiat dovrebbe metterele mani in tasca, evitare di farsi dare dei dividendi come fanno tutti gli imprenditori seri quando le loro aziende hanno dei problemi. E investire quello che serve nell’azienda”. Per Della Valle: “Non è una famiglia normale”, gli azionisti di Fiat “dal governo italiano, dai cittadini e dagli stessi lavoratori che ora rischiano il posto di lavoro ha avuto un gradissimo aiuto negli ultimi decenni, hanno preso molto, hanno fatto in modo che la politica gli desse quello che volevano. Hanno degli obblighi nei confronti del Paese ed il dovere verso i lavoratori di fare tutto il possibile per la gente che lavora nelle loro aziende”.