Dopo le dichiarazioni dell’Amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne, sul naufragio del progetto Fabbrica Italia, tutti i sindacati chiedono all’AD di Fiat di vedere sulla carta il nuovo piano industriale. La Fiom, il sindacato che non firmò gli accordi di Pomigliano e Mirafiori, non molla la presa: per bocca del suo segretario nazionale, Maurizio Landini, chiede che il governo Monti convochi i vertici di Fiat. Assieme a Landini, sul palco di Fiumana, festa della Fiom di Torino, c’è anche Nichi Vendola. Il sindacalista riconosce all’attuale presidente della Regione Puglia: “Di essere stato l’unico, il giorno dopo gli accordi di Pomigliano, ad aver attaccato la Fiat”. Vendola fa eco confermando che non solo il governo deve chiedere conto a Fiat sugli investimenti promessi, ma che bisogna immaginare un paese dove il lavoro sia rimesso al centro di Cosimo Caridi
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