E’ stata un’altra giornata importante per la questione Ilva. Oggi il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha fatto sapere che il ministero si costituirà parte civile nel processo e ha annunciato che domani l’azienda presenterà il suo piano. Nel mezzo la diffusione di dati già noti, relativi alla mortalità nella zona ionica relativi agli 1995-2002, che sarebbero molto simili a quelli ancora al vaglio degli esperti e relativi agli anni 2003-2008.
Il piano dell’azienda. Un piano di investimenti per rendere l’Ilva di Taranto eco-compatibile e soprattutto evitare la chiusura dello stabilimento siderurgico sottoposto a sequestro senza facoltà d’uso lo scorso 25 luglio. Il presidente del cda Ilva, Bruno Ferrante, lo presenterà nella prossime ore alla procura di Taranto, al primo cittadino Ippazio Stefano e poi agli organi di stampa. Un piano che si annuncia straordinario per l’impiego di 400 milioni di euro, ma soprattutto perché l’azienda del Gruppo Riva, per la prima volta, avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di coprire i parchi minerali. Una misura che se confermata rappresenterebbe una vittoria per la procura di Taranto, i custodi tecnici e l’Arpa Puglia che hanno sempre rigettato l’ipotesi di barrieramento dell’area. Un parere, ribadito in ogni sede, secondo cui l’unica misura efficace per eliminare la diffusione incontrollata di polveri verso il vicino quartiere Tamburi è la copertura dei circa 70 ettari su cui vengono stoccate le montagne di minerale di ferro e carbone. Non solo. L’Ilva sarebbe intenzionata a trasformare il sistema di spegnimento del carbon coke, e l’introduzione di nuove tecnologie per il trattamento dei fanghi come scarti degli impianti di depurazione. Una serie di misure che potrebbe consentire all’anzienda di accedere a una serie di finanziamenti europei che ammortizzerebbe la spesa.
Spegnere gli altiforni. Ma intanto i custodi hanno messo nero su bianco le nuove direttive. “Spegnete gli altiforni” è stato l’ordine impartito ai vertici dell’Ilva. Non è un fulmine a ciel sereno, ma dopo il provvedimento di sequestro senza facoltà d’uso è sicuramente il colpo più duro per lo stabilimento siderurgico di Taranto. I custodi hanno infatti imposto all’azienda di spegnere o di effettuare un rifacimento completo degli altiforni 1 e 5 (grande il doppio degli altri) e di dismettere e bonificare l’altoforno 3. Una misura che, se non ci fosse il sequestro, avrebbe fatto collassare la produzione, ma che in questo momento storico è solo un atto dovuto per rendere operativa la disposizione del tribunale del riesame di “eliminare tutte le situazioni di pericolo” stabilita in occasione della conferma del sequestro deciso dal gip Patrizia Todisco lo scorso 25 luglio. Ma non è l’unica direttiva impartita dai tecnici Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento. Nel documento consegnato all’Ilva i tecnici hanno imposto anche il fermo delle batterie 1 e 2 con la bonifica delle aree di competenza, il completo rifacimento delle batterie 3-4, 5-6, 9-10 e 11. Infine hanno previsto che sulle restanti batterie 7-8 e 12 debbano essere sottoposti a interventi sostanziali.
I dati sulla salute a Taranto. Nelle stesse ore a Roma, il ministro della salute Renato Balduzzi presenterà i dati dello studio Sentieri dell’Istituto Superirore di Sanità secondo cui negli anni tra il 1995 e il 2002 a Taranto si sarebbe registrato un aumento di mortalità del 10%. Secondo lo studio, inoltre, i tarantini deceduti per tumore ai polmoni sarebbero cresciuti del 30%, mentre si registra un aumento del 50% di morti per malattie respiratorie acute. Dati che confermerebbero il sospetto, ma non accerterebbero, il nesso causale tra morti e inquinamento ambientale. Ma quei dati, in realtà, sono già stati utilizzati dal collegio di medici nominati dal giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco, che ha stilato la maxi perizia sanitaria sullo stato di salute dei tarantini. Un documento nel quale i medici accertarono che “l’esposizione continuata agli inquinanti dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e di morte“. Inoltre i periti Annibale Biggeri, Maria Triassi e Francesco Forastiere hanno analizzato gli anni tra il 2004 e il 2010 stabilendo che nel capoluogo ionico vi sarebbero stati mediamente 83 morti all’anno attribuibili ai superamenti di polveri sottili nell’aria. Un valore però in crescita però fino a 91 se si prendono in considerazione i quartieri Tamburi e Borgo, geograficamente più vicini alla fabbrica. “L’analisi per i quartieri Borgo e Tamburi – hanno dichiarato i periti – mostra che, nonostante la ridotta numerosità, una forte associazione tra inquinamento dell’aria ed eventi sanitari è osservabile e documentabile solo per questa popolazione”.
Ministero parte civile. Intanto il ministro Corrado Clini ha ribadito che nel processo contro i vertici dell’Ilva per disastro ambientale, il ministero dell’Ambiente si costuitirà parte civile. Un cambio di rotta non da poco quello di Clini che il 26 luglio scorso, dopo l’annuncio del sequestro degli impianti dell’area a caldo, annunciò di voler ricorrere immediatamente a riesame, pur figurando come Ministero dell’ambiente tra le parti lese.
Ambiente & Veleni
Ilva, oggi azienda presenta piano. Clini: “Ministero Ambiente sarà parte civile”
L'investimento sarà pari a 400 milioni di euro. Giallo sulla diffusione di dati relativi alla conferma dell'aumento della mortalità del 10% nel periodo 2003-2008 nell'area di Taranto. Intanto i custodi giudiziali hanno messo nero su bianco le direttive: “Spegnete gli altiforni”
E’ stata un’altra giornata importante per la questione Ilva. Oggi il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha fatto sapere che il ministero si costituirà parte civile nel processo e ha annunciato che domani l’azienda presenterà il suo piano. Nel mezzo la diffusione di dati già noti, relativi alla mortalità nella zona ionica relativi agli 1995-2002, che sarebbero molto simili a quelli ancora al vaglio degli esperti e relativi agli anni 2003-2008.
Il piano dell’azienda. Un piano di investimenti per rendere l’Ilva di Taranto eco-compatibile e soprattutto evitare la chiusura dello stabilimento siderurgico sottoposto a sequestro senza facoltà d’uso lo scorso 25 luglio. Il presidente del cda Ilva, Bruno Ferrante, lo presenterà nella prossime ore alla procura di Taranto, al primo cittadino Ippazio Stefano e poi agli organi di stampa. Un piano che si annuncia straordinario per l’impiego di 400 milioni di euro, ma soprattutto perché l’azienda del Gruppo Riva, per la prima volta, avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di coprire i parchi minerali. Una misura che se confermata rappresenterebbe una vittoria per la procura di Taranto, i custodi tecnici e l’Arpa Puglia che hanno sempre rigettato l’ipotesi di barrieramento dell’area. Un parere, ribadito in ogni sede, secondo cui l’unica misura efficace per eliminare la diffusione incontrollata di polveri verso il vicino quartiere Tamburi è la copertura dei circa 70 ettari su cui vengono stoccate le montagne di minerale di ferro e carbone. Non solo. L’Ilva sarebbe intenzionata a trasformare il sistema di spegnimento del carbon coke, e l’introduzione di nuove tecnologie per il trattamento dei fanghi come scarti degli impianti di depurazione. Una serie di misure che potrebbe consentire all’anzienda di accedere a una serie di finanziamenti europei che ammortizzerebbe la spesa.
Spegnere gli altiforni. Ma intanto i custodi hanno messo nero su bianco le nuove direttive. “Spegnete gli altiforni” è stato l’ordine impartito ai vertici dell’Ilva. Non è un fulmine a ciel sereno, ma dopo il provvedimento di sequestro senza facoltà d’uso è sicuramente il colpo più duro per lo stabilimento siderurgico di Taranto. I custodi hanno infatti imposto all’azienda di spegnere o di effettuare un rifacimento completo degli altiforni 1 e 5 (grande il doppio degli altri) e di dismettere e bonificare l’altoforno 3. Una misura che, se non ci fosse il sequestro, avrebbe fatto collassare la produzione, ma che in questo momento storico è solo un atto dovuto per rendere operativa la disposizione del tribunale del riesame di “eliminare tutte le situazioni di pericolo” stabilita in occasione della conferma del sequestro deciso dal gip Patrizia Todisco lo scorso 25 luglio. Ma non è l’unica direttiva impartita dai tecnici Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento. Nel documento consegnato all’Ilva i tecnici hanno imposto anche il fermo delle batterie 1 e 2 con la bonifica delle aree di competenza, il completo rifacimento delle batterie 3-4, 5-6, 9-10 e 11. Infine hanno previsto che sulle restanti batterie 7-8 e 12 debbano essere sottoposti a interventi sostanziali.
I dati sulla salute a Taranto. Nelle stesse ore a Roma, il ministro della salute Renato Balduzzi presenterà i dati dello studio Sentieri dell’Istituto Superirore di Sanità secondo cui negli anni tra il 1995 e il 2002 a Taranto si sarebbe registrato un aumento di mortalità del 10%. Secondo lo studio, inoltre, i tarantini deceduti per tumore ai polmoni sarebbero cresciuti del 30%, mentre si registra un aumento del 50% di morti per malattie respiratorie acute. Dati che confermerebbero il sospetto, ma non accerterebbero, il nesso causale tra morti e inquinamento ambientale. Ma quei dati, in realtà, sono già stati utilizzati dal collegio di medici nominati dal giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco, che ha stilato la maxi perizia sanitaria sullo stato di salute dei tarantini. Un documento nel quale i medici accertarono che “l’esposizione continuata agli inquinanti dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e di morte“. Inoltre i periti Annibale Biggeri, Maria Triassi e Francesco Forastiere hanno analizzato gli anni tra il 2004 e il 2010 stabilendo che nel capoluogo ionico vi sarebbero stati mediamente 83 morti all’anno attribuibili ai superamenti di polveri sottili nell’aria. Un valore però in crescita però fino a 91 se si prendono in considerazione i quartieri Tamburi e Borgo, geograficamente più vicini alla fabbrica. “L’analisi per i quartieri Borgo e Tamburi – hanno dichiarato i periti – mostra che, nonostante la ridotta numerosità, una forte associazione tra inquinamento dell’aria ed eventi sanitari è osservabile e documentabile solo per questa popolazione”.
Ministero parte civile. Intanto il ministro Corrado Clini ha ribadito che nel processo contro i vertici dell’Ilva per disastro ambientale, il ministero dell’Ambiente si costuitirà parte civile. Un cambio di rotta non da poco quello di Clini che il 26 luglio scorso, dopo l’annuncio del sequestro degli impianti dell’area a caldo, annunciò di voler ricorrere immediatamente a riesame, pur figurando come Ministero dell’ambiente tra le parti lese.
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Cecilia Sala, 14 giorni in cella. Ipotesi trattativa su Abedini. Lei sente la famiglia: ‘Fate presto, dormo per terra. Mi hanno tolto gli occhiali’
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Dalla protesta dei trattori al Green Deal svuotato: i 12 mesi in cui l’Europa e l’Italia hanno sabotato la tutela dell’ambiente. E Big Oil festeggia il ritorno al fossile
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Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Chiediamo al Governo verità e chiarezza sulle condizioni di detenzione della nostra connazionale Cecilia Sala. E ribadiamo la totale disponibilità a collaborare con la maggioranza per ottenere la liberazione immediata. Non c'è altro tempo da perdere, non ci sono vacanze che tengano". Lo scrive sui social Marco Furfaro del Pd.
"Da 14 giorni Cecilia Sala è in isolamento completo. E le sue condizioni di detenzione sono ben lontane da quelle che il ministro Tajani ci aveva raccontato, arrivando a definirle 'dignitose'. In una cella senza letto, con una semplice coperta da usare come materasso. Privata del sonno attraverso la cosiddetta 'tortura bianca', con i fari della cella tenuti accesi giorno e notte".
"E il pacco con i beni di prima necessità (un ricambio di vestiti, una mascherina per gli occhi, prodotti per l'igiene), che l'ambasciatrice italiana ha tentato di consegnarle? Mai arrivato, malgrado il ministro degli Esteri avesse assicurato il contrario".
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Calpestare la dignità di Cecilia Sala significa calpestare la dignità dell’Italia". Lo scrive Beppe Provenzano sui social rilanciando la nota del Pd con Elly Schlein sul caso di Cecilia Sala.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - “A distanza di due settimane, è evidente che quella della giornalista italiana Cecilia Sala da parte delle autorità iraniane è una detenzione arbitraria, in condizioni durissime a quel che si apprende dalla stampa, stante anche la vaghezza dei capi accusa". Lo scrivono in una nota il segretario di +Europa, Riccardo Magi e il deputato di +E Benedetto Della Vedova.
"Per questo troviamo positive importanti le parole dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, Kaja Kallas, che ha chiesto il rilascio immediato di Cecilia Sala aggiungendo che 'il giornalismo non è un reato'. Pur con la doverosa cautela, e anche considerando che siamo di fronte all’uso brutale della cosidetta 'diplomazia degli ostaggi' praticata dai regimi illiberali, il Governo dovrebbe al più presto riferire al Parlamento, e nel caso anche al Copasir, per chiarire quali siano le sue valutazioni e intendimenti, in modo da garantirsi il pieno sostegno di tutte le forze politiche alle sue azioni”.
Bari, 2 gen. - (Adnkronos) - Un neonato è stato trovato morto questa mattina nella culla termica sistemata da alcuni anni in un locale accessibile a qualsiasi ora della chiesa di San Giovanni Battista a Bari.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra volante e della Squadra mobile della Questura a indagare e a svolgere accertamenti per capire chi lo abbia lasciato e se era già morto.
E' quasi certo che verranno svolti accertamenti sulle telecamere di videosorveglianza. La culla termica è collegata tramite dei sensori e con un sistema di allarme al telefono cellulare del parroco.
Milano, 2 gen. (Adnkronos) - Una ragazza di 22 anni ha riferito di essere stata violentata durante la notte di Capodanno nei bagni del Magnolia, uno dei circoli Arci più noti del Milanese, vicino all’Idroscalo di Segrate. A quanto si apprende, durante la serata 'We love 2000' organizzata nella struttura per festeggiare il nuovo anno, la giovane avrebbe conosciuto un ragazzo, verosimilmente di origine nordafricana, con il quale si è appartata nei bagni del locale. Lì, stando a quanto raccontato dalla 22enne, ci sarebbe stato un rapporto sessuale non consenziente. Una volta dato l’allarme, sul posto sono intervenuti i carabinieri e la giovane è stata trasportata alla clinica Mangiagalli, dove sono stati effettuati i controlli del caso.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - Il nuovo anno si apre con brutte notizie per gli automobilisti italiani. Guardando ai premi medi emerge che le tariffe Rc auto continuano a crescere, con effetti negativi anche sui guidatori virtuosi. Secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, a dicembre 2024 per assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia occorrevano, in media, 643,95 euro, vale a dire il 6,19% in più rispetto a dodici mesi prima.
''Il rallentamento dell’inflazione e la stabilizzazione dei tassi di sinistrosità stanno sicuramente iniziando ad avere i primi effetti positivi sul fronte dei prezzi RC auto, che nel corso 2024, pur rimanendo elevati, hanno visto rallentare il loro trend di crescita - spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it- . Se il contesto economico rimarrà stabile, ci aspettiamo che gli effetti positivi si trasmettano integralmente sul mercato RC auto e che la curva di prezzi possa tornare a stabilizzarsi. In un contesto come questo, confrontare le offerte di diverse compagnie può rivelarsi fondamentale per individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze e risparmiare''.
Sono oltre 585.000 automobilisti italiani - sempre secondo l’osservatorio di Facile.it - gli assicurati che, a causa di un sinistro con colpa dichiarato nel 2024, vedranno peggiorare quest’anno la propria classe di merito, con relativo aumento del costo dell’Rc auto.
Dall’analisi del comparatore – realizzata su un campione di oltre 955mila preventivi raccolti su Facile.it tra novembre e dicembre 2024 – è emerso che la quota di guidatori colpiti dai rincari a causa di un sinistro con colpa è pari all’1,78% del totale. Se, come detto, a livello nazionale la percentuale di automobilisti che nel 2024 hanno dichiarato un sinistro con colpa è pari all’1,78%, guardando al campione su base regionale emergono differenze significative.
Scorrendo la graduatoria delle aree in cui si è registrato percentualmente il maggior numero di denunce di incidenti con colpa, al primo posto si posiziona la Toscana, dove il 2,34% degli automobilisti vedrà quest’anno aumentare il premio dell’Rc auto. Seguono i guidatori Sardegna (2,29%) e Liguria (2,15%). Le percentuali più basse, invece, sono state rilevate Basilicata (1,26%), Calabria (1,30%) e Trentino-Alto Adige (1,40%).
Se limitiamo l’analisi alle province italiane, quella con la percentuale più alta di automobilisti che cambieranno classe di merito a causa di un sinistro con colpa è quella di Prato (3,35%), seguita da Cagliari (2,85%) e Grosseto (2,64%); le ultime nella graduatoria nazionale, con percentuali pari o inferiori all’1%, sono invece le province Crotone, Ferrara e Rovigo. Dati interessanti emergono analizzando il profilo di chi vedrà peggiorare la propria classe di merito a seguito di un sinistro con colpa; la percentuale, ad esempio, è più altra tra le donne (1,99%) rispetto al campione maschile (1,65%).
Roma, 30 dic. (Adnkronos) - A MasterChef Italia s’infiammano i fornelli. Dopo essersi conosciuti e 'studiati', dopo i colpi di scena degli episodi precedenti e i primi cuochi amatoriali eliminati, chi rimane in gara inizia a giocare seriamente. E così, nei nuovi episodi in onda oggi giovedì 2 gennaio 2025 - in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now - tutti capiranno che l’attenzione deve essere sempre altissima.
I giudici - Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli - che ancora faticano a trovare negli occhi degli aspiranti chef quel 'fuoco' che occorre per la gara, porteranno in cucina la prima 'Red Mystery Box' di stagione: rosso proprio come il pericolo di poter subito abbandonare la gara, in un Pressure Test immediato che vedrà impegnati i peggiori della prova.
A incombere, sulla Masterclass, anche la presenza delle due 'riserve' Sara e Pino che guarderanno i cuochi in gara con la speranza di poterli sostituire il prima possibile ed entrare ufficialmente nella classe. Il rosso sarà dunque il colore dominante della serata, non solo quello del pericolo ma anche quello dell’amore: la Masterclass si trasferirà nel suggestivo Parco delle Terme di Boario per una romantica prova in esterna che celebrerà l’amore in tutte le sue forme.
I cuochi verranno come sempre divisi in due brigate, e a giudicare il loro operato ci saranno coppie innamoratissime che festeggiano alle Terme i rispettivi anniversari di matrimonio. Chi uscirà dai festeggiamenti col cuore infranto sarà atteso dal secondo Pressure Test della serata, che porterà una ventata di sapori esotici e internazionali…Chi tra gli aspiranti chef dovrà uscire dalla classe e abbandonare per sempre il grembiule bianco di MasterChef Italia?