Il consigliere di amministrazione di Finmeccanica, sentito come persona informata dei fatti dalla procura di Forlì che indaga sul tentativo di scalata, nega di aver intascato una mazzetta, ma di essere stato pagato per una consulenza. L'immobiliarista ha sostenuto che quei soldi servivano per fargli ottenere finanziamenti
Non registrare i 100 mila euro ricevuti dall’immobiliarista Pierino Isoldi per la sua “assistenza professionale” è stato “un grave errore”, che però è gia stato “regolarizzato dal punto di vista fiscale”; quanto alle dichiarazioni di Isoldi, secondo cui quei soldi sarebbero serviti per “ungere” i banchieri, sono affermazioni “totalmente infondate”. E’ quanto afferma l’ex senatore Franco Bonferroni, consigliere di amministrazione di Finmeccanica, sentito come persona informata dei fatti dalla procura di Forlì che indaga tra l’altro sul tentativo di scalata di Isoldi al gruppo Aedes. L’immobiliarista l’anno scorso era stato arrestato per calunnia aggravata: aveva accusato tre consulenti e collaboratori di tribunali e procure di aver chiesto denaro per ‘ammorbidire’ situazioni che lo vedevano coinvolto.
Della nuova vicenda scrive oggi il Corriere della sera, che cita tra l’altro un interrogatorio di Isoldi che parla della consegna “in nero” dei 100 mila euro a Bonferroni, che si sarebbe interessato per fargli avere finanziamenti da parte del sistema bancario; sempre a detta dell’immobiliarista, Bonferroni gli avrebbe detto che quel denaro sarebbe servito per “renumerare” i vertici di due istituti di credito. “Può capitare talvolta, specie a chi ha rapporti diffusi, di incontrare persone che sarebbe stato meglio non avere mai incontrato. Cosi è capitato anche a me e, purtroppo, non solo una volta”, dice oggi l’ex senatore democristiano ed ex sottosegretario, “indicato in Finmeccanica – scrive il Corriere – in quota Udc, dal ministero dell’Economia”.
“Quanto ai rapporti che ho intrattenuto col signor Pierino Isoldi di Forlì posso dire – prosegue Bonferroni – che mi era stato indirizzato da persona autorevole e che ho fatto quanto ho potuto e correttamente per assisterlo professionalmente. Ho commesso il grave errore di non registrare la somma complessiva di centomila euro che il signor Isoldi mi aveva consegnato in due occasioni nei corso dell’anno 2009 per le mie prestazioni professionali. Di ciò mi rammarico ancor più se considero che quanto avrei dovuto al fisco per questa omissione rappresenta solo poco più dell’uno per cento di quanto ho pagato in tasse negli ultimi dieci anni di lavoro. Sentito nei giorni scorsi, come persona informata sui fatti, dalla Procura della Repubblica di Forlì, che lo scorso giugno aveva disposto l’arresto del signor lsoldi, ho risposto con franchezza e lealtà a tutte le domande che mi sono state rivolte ed ho anche dichiarato, prima che mi venisse contestata, la percezione della somma in questione che ho già provveduto a regolarizzare dal punto di vista fiscale. Quanto poi alle affermazioni attribuite al signor Isoldi e pubblicate dal Corriere della Sera che fanno riferimento alla destinazione delle somme che ho irregolarmente percepito da lui a terze persone la cui correttezza ed onestà è fuori discussione, ne affermo con forza – conclude Bonferroni – la totale infondatezza”.