“Nessun accordo con chi sostiene il governo che odia il nord”. Questo lo striscione che i militanti della Lega hanno appeso di fronte al palco da cui domenica sera hanno parlato Roberto Maroni (Lega) e Angelino Alfano (Pdl), ospiti della festa del Carroccio di Brescia. Un monito chiaro della base, che non ne vuole più sapere di Pdl e berluscones. E lo ha capito anche Maroni, soprattutto quando Alfano ha confermato la volontà di candidare Silvio Berlusconi alle prossime politiche. Il segretario leghista ha avvertito: “Con Berlusconi candidato e un Pdl che sostiene Monti non possiamo fare nessuna alleanza, vuol dire che anche la Lega avrà il suo candidato premier, sarà un giovane e lo sceglieremo assieme”. Il pubblico bresciano non e’ stato tenerissimo con il segretario del Pdl, contestando a più riprese i suoi interventi, soprattutto quando ha cercato di spiegare le ragioni del sostegno al governo Monti. Alla fine Maroni e Alfano hanno comunque trovato un terreno d’azione comune, impegnandosi reciprocamente a sostenere azioni parlamentari per la riduzione dei poteri di Equitalia e per la cancellazione dell’Imu sulla prima casa di Alessandro Madron
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