Botta e inevitabile risposta. Così il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia l’altro ieri alla presentazione di un libro: “Grillo invece di candidare persone incensurate dovrebbe pensare a sé visto che incensurato non è perché ha una condanna passata in giudicato”. E così Beppe Grillo sul suo blog oggi: “Per coerenza, secondo la logica pisapippiana (il comico genovese ha più volte storpiato il nome dell’avvocato in Pisapippa, ndr), dovrei candidare soltanto pregiudicati. Il piduista Berlusconi dovrebbe candidare Antonio Di Pietro. Casini, l’amico fraterno di Cuffaro, proporre Ingroia e Scarpinato al Parlamento per l’Udc e l’onesto Pdmenoelle promuovere Lusi, Tedesco e Penati a importanti cariche pubbliche. Ma forse questo è già avvenuto…”. Grillo risponde attaccando e spiegando. Nel suo post di replica all’allusione di Pisapia, Grillo specifica che il sindaco di Milano si riferisce a una “condanna per omicidio colposo per un incidente stradale di cui ho scritto su questo blog il 16 settembre 2005″.
C’è quindi un pezzo, linkato all’intervento di oggi, in cui lo stesso Grillo spiegava di avere “piene le tasche di dovermi giustificare”. “Ho avuto un incidente di macchina nel 1980, guidavo io, mi sono salvato per miracolo, ma sono morte tre persone che – ricordava il padre del Vaffa day – erano con me e sono stato condannato per omicidio colposo a un anno e tre mesi. Non mi candiderò al Parlamento. Non ho una Ferrari, l’ho avuta, ora ho una Toyota ibrida. Non ho la barca, l’ho avuta, ma l’ho venduta. Ho due case, una a Genova e una in Toscana. Non ho denunciato nessun ragazzo, non so neppure chi sia, il mio legale ha presentato un esposto alla Procura di Alessandria per tutelare i miei legittimi interessi, per le vendite dei miei spettacoli effettuate su Ebay da molte persone. E questo solo dopo aver richiesto ripetutamente e formalmente a Ebay di non consentire le vendite illegali. In allegato c’è la fattura di Repubblica per l’inserzione di ‘Fazio vattene’ che mi è arrivata oggi. Voglio dedicarmi insieme a chi ci crede – concludeva – a iniziative positive, non a confutare il Corriere della Sera che fa l’analisi del testo del blog (sic) denunciando errori come celophane con una elle sola, ma che non ha riportato una sola parola sulla pagina ‘Fazio vattene’ pubblicata sulla Repubblica. Non voglio rettificare, querelare. Non ne ho il tempo, né la voglia. Chi vuol credermi lo faccia. Se voi mi seguirete continuerò in questa opera di contro informazione, per non lasciare il campo – concludeva – ai giuda dell’informazione e ai loro trenta denari”.