Il cantiere dell’inceneritore di Parma non si fermerà. Il giudice per le indagini preliminari Maria Cristina Sarli ha rigettato la richiesta di sequestro preventivo inoltrata a fine luglio dalla Procura della Repubblica per abuso edilizio e abuso d’ufficio per cui erano indagate tredici persone tra Iren, Comune e Provincia.
Nell’ordinanza depositata e ora al vaglio del procuratore capo Gerardo Laguardia e del pm Paola Dal Monte, il giudice ha confermato l’abuso di ufficio, ma sull’ipotesi di reato di abuso edilizio appoggia quanto sostenuto dal Tar, che nel 2011 aveva dato ragione a Iren nel braccio di ferro con il Comune che aveva portato allo stop dei lavori per alcuni mesi. Nella realizzazione dell’impianto di Ugozzolo non ci sarebbe abuso edilizio, sostiene il gip, in quanto la concessione era già compresa nei verbali di approvazione del Polo ambientale integrato dalla Conferenza dei servizi.
Confermato invece il reato di abuso d’ufficio: per l’affidamento diretto concesso da Iren a Hera dell’appalto di progettazione del Pai, per cui è indagato il direttore generale di Iren Andrea Viero, e per quello dato dal Comune ad Amps (poi Enìa e Iren), per cui è indagato l’ex sindaco Elvio Ubaldi. L’abuso d’ufficio però secondo il giudice non giustifica lo stop ai lavori per l’inceneritore, dal momento che l’illecito è già stato consumato e bloccare la realizzazione del Polo ambientale integrato non servirebbe ad evitare il protrarsi o l’aggravarsi di conseguenze dannose. Perciò i lavori per il forno proseguiranno senza intoppi alle porte della città.
La notizia del rigetto è una doccia fredda per l’amministrazione Pizzarotti: la richiesta di sequestro sembrava ormai quasi una vittoria per il Movimento 5 stelle, ma ora la lotta per fermare l’impianto gestito dalla multiutility Iren sembra dover ricominciare da zero. Ma non tutto è perduto, secondo il Comune. “Dipende se si guarda il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto – fa notare l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli – E’ vero che non c’è il sequestro perché i reati sono già stati consumati, ma il giudice ha riconosciuto il reato di abuso d’ufficio, confermando delle irregolarità molto gravi alla base del processo di realizzazione dell’impianto”. Per Folli l’importante è che “le indagini proseguano a livello penale, dando ragione a quanto abbiamo sempre contestato”. Intanto però, dall’altra parte Iren tira un sospiro di sollievo: il direttore di Iren Viero ha commentato positivamente la notizia appresa dalla stampa. “Aspetto a parlare di vittoria – ha detto, raggiunto al telefono da Ilfattoquotidiano.it – ma certamente è una cosa che speravamo, anche se al momento non ho ricevuto alcuna notifica”.
Mentre i lavori nel cantiere di Ugozzolo proseguono, per il sindaco Pizzarotti e i suoi la corsa contro il tempo per bloccare l’inceneritore entro la fine del 2012 (data entro cui Iren ha intenzione di accendere l’impianto) continua su tutti i fronti. Sabato a ribadire la volontà di bloccare il forno arriverà a Parma perfino il leader Beppe Grillo, in un incontro con esperti in materia in occasione del quale è atteso l’arrivo di rappresentanti del Movimento da tutta Italia. Titolo dell’evento sarà proprio “Dies Iren – La fine degli inceneritori”.