Sabato 22 settembre, dalle 16 a mezzanotte, in via dell'Ippodromo, nel luogo dove quattro poliziotti uccisero il ragazzo ferrarese, un live con una dozzina di gruppi musicali e un reading di poesie e interventi tra chi ha conosciuto e vissuto le vicende di Aldrovandi
Un concerto, il primo di un appuntamento che avrà cadenza annuale, per ricordare Federico Aldrovandi. Si terrà oltre un cartello diventato tristemente famoso. Quello che campeggia in via Ippodromo a Ferrara. “Zona del silenzio”. Sotto quella scritta sette anni fa giaceva sull’asfalto il corpo del ragazzo. Diciotto anni, morto senza una ragione sotto i manganelli di quattro poliziotti oggi condannati per omicidio colposo in via definitiva.
“Zona del silenzio” era diventato anche il titolo di un graphic novel scritto a quattro mani da Checchino Antonini e Alessio Spataro. La scelta ricadde su quel cartello perché ricordava la faticosa, spesso impossibile, ricerca di testimoni tra i residenti di via Ippodromo. Sembrava che nessuno sapesse. Che nessuno avesse visto. Al processo solo una persona raccontò quello che aveva visto. Era Anne Marie Tsegue. Donna camerunense con il permesso di soggiorno in scadenza. Quel coraggio le valse il premio di Articolo 21.
Oggi sono passati sette anni da quel 25 settembre in cui Federico perse la vita. Sette anni e tre gradi di giudizio. E oggi “per la prima volta l’ippodromo non è più zona del silenzio”. Ne è convinta Patrizia Moretti, la madre del diciottenne “il cui nome ormai va al di là di quello che può essere un figlio, o un fratello o un amico. Federico è diventato un simbolo”. Il simbolo di “chi ha subito una tragedia come la nostra e ancora stenta a trovare verità e giustizia”.
“Se Federico è un simbolo, allora bisogna fare in modo che questo simbolo sia nella memoria di tutti – interviene l’assessore allo sport del Comune di Ferrara che ha contribuito a mettere a disposizione l’ippodromo -. Proprio per tenere alta l’attenzione sulla vicenda, in un Paese dalla memoria volatile come il nostro, chiedo a Patrizia di far sì che questo sia il numero uno di un evento con la finalità precisa di non dimenticare”.
E così sabato 22 settembre si terrà a Ferrara il primo concerto in ricordo di Federico, “Verità grido il tuo nome”. Dalle 16 a mezzanotte si alterneranno sul palco numerosi gruppi locali e di livello nazionale intervallati dagli interventi di numerosi ospiti: oltre ai genitori ed agli amici di Aldro parteciperanno Luigi Manconi, Filippo Vendemmiati, Checchino Antonini, Cinzia Gubbini, Dean Buletti, Fabio Anselmo, Ilaria Cucchi, Lucia Uva, Domenica Ferrulli, Stefania Zuccari (Madri di Roma), Italo di Sabato, Francesca Boari, mentre è previsto un collegamento video con Lucia Annunziata. A condurre la giornata sarà Giulia Innocenzi, responsabile italiana di Avaaz.org. Suoneranno: Pietre in Tasca, Bitter coconut Deadfire, Icoman, Retches, FEV (falce e vinello), Pedrini Cantastorie+Nicola Banchio, Alessio Lega, Silver rocket, Modotti, DgtlMonkey. Chiuderanno la serata i Tre allegri ragazzi morti e Giorgio Canali e i Rossofuoco. L’ingresso sarà a offerta libera.
Il concerto sarà anche il primo atto della neonata associazione “Federico Aldrovandi”, che raccoglie oltre alla Moretti, anche Ilaria Cucchi, Lucia Uva, Domenica Ferrulli e il loro avvocato Fabio Anselmo. “Nasce da qui, per decisione di tutte noi – spiega Patrizia Moretti -, la scelta del nome. Da Ferrara e dalla morte di Federico è partita la prima battaglia. Ora il processo è finito per quello che riguarda noi, ma altre e altri sono ancora in attesa di verità e giustizia”.