Secondo l'Espresso il senatore del Pdl e fondatore di Forza Italia ha già acquisito il passaporto dell'isola caraibica. Proprio lì secondo i magistrati la moglie ha trasferito i soldi della vendita a Berlusconi della villa di Como
Dell’Utri è diventato cittadino di Santo Domingo. A scriverlo è la versione online dell’Espresso. Il senatore avrebbe acquisito la cittadinanza di Santo Domingo, il paradiso caraibico dove nei mesi scorsi ha acquistato una splendida villa a La Romana, terza città dell’isola, a 130 chilometri dalla capitale. Secondo le fonti del settimanale il fondatore di Forza Italia, già condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, sta traslocando sull’isola. Entro fine anno, come ricorda lo stesso Espresso, dovrebbe arrivare la sentenza d’Appello dopo che la Cassazione ha annullato in parte il giudizio di secondo grado.
Nella sua abitazione ai Caraibi Dell’Utri avrebbe già spedito anche parte della collezione – ormai nota – di libri antichi. Santo Domingo torna spesso nelle vicende che coinvolgono Dell’Utri. Il nome dell’isola caraibica è emerso, per esempio, come destinazione dei soldi ricavati dal senatore dalla vendita della sua villa sul lago di Como a Silvio Berlusconi, circostanza sulla quale sta indagando la Procura di Palermo perché potrebbe riguardare parte del presunto tentativo di estorsione (il Cavaliere avrebbe infatti pagato la lussuosa abitazione più del reale valore). I soldi incassati, comunque, come detto, secondo l’inchiesta, erano finiti proprio a Santo Domingo.
Il deposito era intestato alla moglie di Marcello, Miranda Anna Ratti, che secondo le indagini avrebbe spedito 14 milioni di euro nella banca dei Caraibi. Ora la Ratti è indagata per riciclaggio aggravato. I magistrati – scrive l’Espresso – sospettano che il denaro servisse al senatore, in caso di condanna definitiva, per trascorrere una latitanza di lusso.
A Santo Domingo le regole per l’estradizione sono molto rigide, aggiunge il settimanale, e lo Stato non ha mai riconosciuto il reato di associazione mafiosa, né ha siglato patti internazionali per le rogatorie.
AGGIORNAMENTO
Con decreto del 23 marzo 2015 il Gip di Milano, dott.ssa Laura Anna Marchiondelli, accogliendo al richiesta della Procura, ha archiviato il procedimento penale iscritto, tra gli altri, anche a carico della Sig.ra Miranda Ratti