In Emilia Romagna volano gli stracci e le querele (quelle già presentate e quelle promesse nel prossimo futuro) in casa Idv tra chi ancora è inquilino del partito e chi, invece, se n’è andato denunciando presunte scorrettezze. Presunte sì, le scorrettezze di cui parla il già coordinare cittadino Domenico Morace, ma sono quelle al momento al vaglio della procura della Repubblica di Bologna che ha indagato con l’ipotesi di peculato Paolo Nanni, ex consigliere regionale e attualmente in Provincia (per quanto autosospesosi dopo un’altra inchiesta della magistratura, quella volta sull’uso di pass invalidi intestati a una parente defunta).
Domenico Morace parte dall’inizio, raccontando la sua versione sulla gestione dei fondi utilizzati dal gruppo regionale dell’Idv nella legislatura 2005-2010. La sua storia nel partito, dopo l’iniziale tesseramento, decolla nel 2008 quando viene nominato dirigente di riferimento per la città di Bologna e in questa veste chiede che venga organizzato il primo congresso locale, evento che ha luogo nel marzo 2009. Qui, con il 75% delle preferenze, è eletto coordinatore bolognese, ma rimane in carica poco perché la sua segreteria viene commissariata e a nulla vale il ricorso che Morace fa agli organi interni dell’Idv, ricorso rigettato nel febbraio 2010.
In questo periodo, però, afferma di aver avuto modo di vedere dall’interno le dinamiche del partito e spiega di aver ricevuto “segnalazioni da alcuni militanti in merito a una serie di anomalie, tra cui spese molto elevate per interviste televisive”. Dice anche dei 450 mila euro in dotazione al gruppo consigliare non ne ha visto rendicontare che qualche centinaio e su questo fronte, nell’inchiesta per peculato condotta dal pubblico ministero Antonella Scandellari, è già stato chiamato in qualità di testimone nelle scorse settimane rispondendo per oltre 6 ore alle domande degli inquirenti e consegnando documenti.
Sul loro contenuto, per adesso, c’è riserbo. Ma nel corso di una conferenza stampa convocata proprio sui “soldi del partito” e a cui ha partecipato anche un altro ex dell’Idv, Matteo Riva, consigliere regionale poi confluito nel gruppo misto, ha aggiunto alcuni particolari che sembrano esulare dai colloqui avuti con il sostituto Scandellari. Ci sono “le missioni”, dice Morace, “che Paolo Nanni fece nel corso della legislatura precedente in agosto a Santa Margherita Ligure. Mi risulta che lì abbia una casa in affitto che usa per le vacanze”. E in questo caso chiede la verifica della magistratura sull’ipotesi che il consigliere possa aver ottenuto rimborsi per spostarsi tra Bologna e la Liguria dove si sarebbe recato per motivi non attinenti al suo mandato istituzionale.
Ma ancora, più grave, secondo Morace c’è una storia che risale al 2006 e di cui è venuto a conoscenza di recente. È quella di due assegni e chiama in causa Silvana Mura, fondatrice dell’Idv, fino al 2004 tesoriera e segretaria regionale in Emilia Romagna e poi eletta deputata nel 2008 per l’Italia dei Valori nel collegio dell’Emilia Romagna. Morace parla oggi di “una dazione occulta, sottotraccia” che parte “da Roma, dalla cassa centrale del partito, e che transita sul conto corrente privato di un dipendente con contratto in scadenza. Da quel conto escono i due assegni, rispettivamente dell’importo di 6 e 5 mila e 500 euro euro, per spese legate alla campagna elettorale per le politiche del 2006”. Denaro che sarebbe finito, nell’ipotesi di Morace, a sostegno delle uscite che Mura ha affrontato nella tornata che portò alla vittoria lo schieramento di centrosinistra.
Silvana Mura risponde a tutto da Vasto, dove è in corso la festa nazionale dell’Idv. “Mi riservo di verificare l’esatto contenuto della conferenza stampa convocata da Morace”, ha commentato al fattoquotidiano.it, “e di vedere se esistono gli elementi per procedere con ulteriori azioni legali contro di lui. Ma l’accusa che mi si rivolge è ridicola perché nel 2006 ero sì candidata, ma in Veneto e per l’Ulivo a causa dell’attuale legge elettorale. Dunque non feci campagna elettorale e non spesi un euro. Se quegli assegni esistono, dunque, non posso essere io la destinataria e non vedo l’ora di poterlo dimostrare facendo vedere i documenti che lo attestano e che ho regolarmente depositato”.
Se Mura decidesse di adire alle vie legali contro Morace non sarebbe la prima volta. Lo ha già fatto la scorsa primavera, dopo un’intervista che il suo ex collega di partito ha rilasciato ad AffariItaliani.it. Allora come adesso il suo ormai nemico sosteneva a proposito delle presunte anomalie nella gestione dei 450 mila euro del gruppo regionale: “Volli raccogliere ulteriori elementi rispetto alle prime segnalazioni, sentii altri iscritti e poi parlai con Silvana Mura”. La quale, secondo la versione dell’ex coordinatore cittadino, verificò e gli confermò i suoi dubbi. Però, poi, “ufficialmente affermò che tutto era a posto”, ribadisce Morace.
Per queste affermazioni è stato querelato per diffamazione e si è visto accusato di mentire. In risposta lui ha a propria volta denunciato la parlamentare dell’Idv senza che al momento sembra che il tiro incrociato di citazioni reciproche sia terminato. A proposito invece dell’inchiesta della magistratura bolognese a carico di Paolo Nanni, oggi Mura afferma che “finalmente potrà essere fatta piena luce. Voglio ricordare che si tratta di una storia nella quale l’Idv, che mi onoro di rappresentare, è comunque parte lesa”. E in merito ai viaggi di Nanni a Santa Margherita Ligure ha aggiunto: “Morace attacca il partito da molto tempo e tante sue affermazioni sono vecchie. Di questa nello specifico non so nulla e se qualcosa ne avessi saputo sarei stata la prima a rivolgermi alla magistratura”.