Il mosaico contemporaneo è una definizione che a leggerla appare stridente, contraddittoria: il paziente allinearsi dei tasselli lucidi di ori e verdi dei cicli musivi di Sant’Apollinare a Ravenna sono legati al passato, in bilico tra oriente ed occidente, del glorioso Impero Romano nella luce splendida ma declinante del proprio tramonto.
Fu il bolognese (di Medicina, per l’esattezza) Marco De Luca, classe 1949, a lanciare, negli anni Settanta, una sfida: riappropriarsi dell’antica tecnica del mosaico per parlare un linguaggio contemporaneo. La mostra antologica Marco De Luca, in programma al Mar di Ravenna dal 23 settembre al 4 novembre prossimi rende omaggio all’artista con una selezione di 34 opere, curata da Claudio Spadoni, tra le più significative degli ultimi trent’anni di produzione di De Luca: un percorso che ne ricostruisce il personalissimo approccio, al tempo stesso antico e innovativo, alla tecnica del mosaico.
La formazione a Ravenna, dove si diplomò presso l’Istituto d’Arte per il mosaico Gino Severini, costituì il punto di partenza delle successive esperienze artistiche di De Luca, che le esperienze pittoriche dei primi anni Settanta, esaurite le potenzialità espressive di quelle, tentò la strada del recupero di quella nuova e antichissima arte dei tasselli.
“Con la pittura mi accorsi di avere dei processi ripetitivi, così recuperai l’uso del mosaico perchè con esso ho ritrovato il tempo”: queste le parole con cui l’artista spiega sul suo sito il recupero di una creatività rinnovata, alimentata dalla lunga esperienza sul campo, negli anni della formazione, durante l’apprendistato nella bottega di Carlo Signorini a Ravenna e in occasione delle numerose campagne di restauro alle quali aveva preso parte, durante le quali aveva potuto apprendere l’antica tecnica musiva.
Le opere in mostra sono perfettamente esemplificative dell’approccio di De Luca, nel loro impasto di tradizione e contemporaneità. L’arte del mosaico rivisitata dà vita ad opere di scarna e vibrante astrazione, nelle quali il progetto pittorico è via via abbandonato in favore di un processo creativo che vede nella scelta dei materiali, nel taglio delle tessere, nell’allettamento sulla malta parti integranti di una complessa prassi che traduce in materia artistica un pensiero, un concetto di tempo, una condizione espressiva. Oggettivazione, ossia espressione in forma concreta e oggettiva o in immagini, di pensieri, che si traduce in termini di materia e di luce.
L’attenzione al fare, alla produzione artistica sono per De Luca obiettivi imprescindibili dell’artista, che nella complessità del contemporaneo ha la responsabilità di riappropriarsi degli strumenti di indagine, anche di tipo filologico, necessari ad analizzare i processi che determinano la creazione di un’opera d’arte. E il mosaico offre, secondo l’artista, un terreno fertile per indagini creative di questo tipo.
Tutte le informazioni sulla mostra sono reperibili sul sito www.culturaliart.com.