Nell'ultima puntata di Piazza Pulita Gianni Caimi si è guadagnato gli applausi del pubblico rispondendo in malo modo alla deputata del Pdl. La sua è una storia particolare: infermiere in pensione, è diventato primo cittadino della roccaforte leghista per un voto. "Mi hanno fatto incazzare, parlano di sprechi e non di come stanno male le persone"
Da Meda, il sindaco infermiere, con la sua fascia tricolore, è arrivato in televisione per colpire politici e giornalisti “che ricevono i finanziamenti statali”, conquistando in pochi minuti la celebrità. “Mi hanno fatto incazzare, non ce l’ho fatta più, questi ci stavano prendendo in giro: la gente è ridotta male, i Comuni non ce la fanno e Berlusconi sulla barchetta mi dice che vuole togliere l’Imu, se lo fa qui a Meda chiudo la saracinesca”, ha poi commentato telefonicamente al fattoquotidiano.it. Gianni Caimi è uno che pensa e vive come i cittadini che rappresenta. Dopo 40 anni passati a lavorare come infermiere al Pronto soccorso, a sessant’anni, ormai in pensione si è dedicato alla sua grande passione: la montagna, iscrivendosi al Cai. La storia di molti nella Provincia monzese a ridosso della grande Milano. A fare il primo cittadino di Meda, una città roccaforte leghista da sempre, ci è arrivato quasi per caso. Mai un’esperienza politica, mai un incarico, solo un po’ di attivismo nei sindacati. Una storia quasi incredibile. Era iscritto al Partito democratico ed era uno vicino alla gente il ‘Gianni’.
E così, sui manifesti, come candidato allo scranno più alto c’è arrivato il suo volto ‘da contadino’, barba bianca e occhi sinceri e il suo cognome tra i più diffusi in queste terre. Alla fine Giovanni Caimi per un solo voto, è diventato il primo sindaco di sinistra nel paese più verde (padano) di tutta la Brianza. Non ci credeva neanche lui. In questi mesi è rimasto uno che parla chiaro, diretto. Che riceve ogni giorno tutti i cittadini e che lascia la porta dell’ufficio aperto. Ogni tanto tira fuori dal suo portafoglio i soldi per pagare una bolletta o un conto a chi si presenta piangendo perché non arriva a fine mese. A Meda lo sanno tutti.
Il ‘Gianni’ non le manda a dire e più di una volta anche in Consiglio comunale se l’è presa con i giornalisti “che scrivono sempre quello che vogliono”. E ieri sera a Piazza Pulita, ha fatto la stessa cosa. “Non sono mai stato diplomatico e non cambio nemmeno se faccio il sindaco”, ha spiegato. Fare sbrigativo e diretto ai limiti dell’improperio se l’è presa prima con il conduttore Corrado Formigli: “Non invitatemi più, è di una tristezza vedere questa classe politica e questi giornalisti giornalai”. E ha rimediato un applauso scrosciante dal pubblico.
Per Gianni Caimi i problemi sono altri. “Ricevo tutte le settimane cittadini di Meda che hanno perso il lavoro e la casa e mi dicono: ‘I miei figli mi sputano addosso’ e noi siamo qui a parlare di chi ci ha messo in questa situazione e arriva con la nave”, ha sbottato all’indirizzo di Silvio Berlusconi. E non appena la deputata Alessandra Mussolini ha cercato di interromperlo dicendo “Quello ha un nome e gli porti rispetto”, lui le ha risposto al limite dell’insulto, con quel modo che in Brianza si chiama ‘tagliato con la scure’: “Stai zitta per favore quando parlo io, a me non me ne frega se sei onorevole o nipote di qualcuno”. E si è rimediato un altro applauso dalla gente.
Tutta la sera a parlare di stipendi supersonici e sprechi e invece Gianni Caimi voleva dire il contrario. Perché quando è diventato primo cittadino ha ridotto il suo emolumento e quello di tutta la sua Giunta, portandolo al minimo e sta agendo anche riducendo gli affitti e le consulenze del Comune. “Ho rinunciato anche allo staff del sindaco, segretaria e dirigente, che incideva per 90mila euro all’anno, il che fa 150mila euro risparmiati destinati al sociale – ha spiegato Caimi – Se rimanessi in carica per cinque anni avrei fatto risparmiare oltre 750mila euro ai miei concittadini destinandoli ai servizi sociali“.
Il condizionale è d’obbligo perchè solo il 9 ottobre si saprà se per un voto il ‘Gianni’ potrà restare sindaco o se il giudice accoglierà il ricorso della Lega Nord che non si è rassegnata a perdere la sua roccaforte e ha contestato alcune schede elettorali. “La cosa non mi preoccupa minimamente, noi siamo l’espressione di una squadra di amici che lavora a tempo pieno e vogliamo cambiare Meda. Speriamo di poterlo continuare a fare perchè è difficile ma bellissimo”.
foto tratta da ilcittadinomb.it