“La faccio entrare per simpatia al Fatto Quotidiano”. Così il servizio d’ordine alla sfilata di BluGirl, invece di respingere gli imbucati come me, mi lascia sgattaiolare nel cortile di Palazzo Serbelloni. I suoi modi gentili sono di buon auspicio per il mio primo giorno di full immersion nella moda. Dentro sfila un giardino di fiori, acquarelli di colori, le modelle sembrano eteree figure ritratte da David Hamilton. Hanno invece l’aria emaciata e pallida le sorelline Celentano, Rosalinda e Rosita, testimonial molto dark di John Richmond.
Ermanno Scervino punta sul testimonial intellettual chic come Dree Hemingway, la nipote di Ernest. E sull’arrivo di Matteo Renzi che gli congestiona la prima fila mentre si concede agli imploranti inquadratori di telefonini. E’ nata una star (ma non ditelo alla Minetti). Giorgio Armani ha detto di Renzi: “E’ uno con le palle”. E lui ricambia tanta affettuosità con un blitz alla sfilata Emporio Armani.
La sneaker Hogan sale su una zeppa in vernice lucidissima e coloratissima. Frange di cristallo per Alberta Ferretti, di seta leggera (come le nostre tasche) è la sua collezione. Sopracciglia grafiche e un ritorno ai ruggenti anni ’60 per Moschino. Inaugurazione della Boutique Just Cavalli. Mi scapicollo da un angolo all’altro della città intasatissima, per il fatto che da questa stagione ci sono solo posti standing, ossia in piedi. Tutt’al più mi siedo per terra. Non mi formalizzo, in prima fila solo chi scrive su giornali che vendono spazi pubblicitari agli stilisti. E’ il business, bellezza!
“Who is on next? Vogue Talents”, organizzata da Vogue Italia, mette in mostra la creatività dei nuovi talenti a Palazzo Morando: c’è l’abito anatomico, il tacco a calamaro, la blusa di neoprene, vestiti in pvc (cloruro di polivinile) e in alcantara (derivato dal petrolio). Almeno adesso si sa il riciclato dove va a finire. Comunque sono giovani, facciamogli largo.
Apro l’inserto moda di un famoso quotidiano e i titoli sono: “Il ritorno dei pantaloni” (perché qualche sciagurato li aveva eliminati?). L’eleganza del nero sexy e misterioso (?). Sì, ai bermuda, ma con giudizio. Insomma, il nulla. Ora non dico che tutte dovremmo copiare lo stile di Diana Vreeland, una non-bellezza che è diventata un’icona, ma se l’eleganza è saper dire di no – come diceva lei – date un’occhiata a queste immagini. Lasciamo parlare loro.
Intanto io mi sono divertita a fare il gioco del “Sartorialist“, il sito americano diventato famoso perché fotografa i tipi eccentrici in mezzo alla strada. Quando lo street style fa più tendenza che la passerelle.
Si cambia giro e a Palazzo Reale si inaugura la mostra di Picasso. Sembra una coincidenza, ma molti suoi tableaux del periodo rosa e blu ricordano le facce che ho visto in questi giorni in giro per Milano. Punti di vista, ma se questa è la moda, voglio essere fuori moda.