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Matrimoni gay, a Bologna il fatidico “sì” tra due donne

E' la prima volta che accade nella città della storica sede Arcigay de Il Cassero. Ad officiare le nozze il consigliere comunale Pd, Sergio Lo Giudice, a sua volta convolato a nozze con il compagno Michele Giarratano, nell'estate del 2011 ad Oslo
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Bologna va oltre Milano, almeno simbolicamente. Anche se ad emulare Pisapia non è il sindaco Merola ma Sergio Lo Giudice, capogruppo in consiglio comunale del Pd, che ha officiato le nozze di due donne. Il sì, il primo di questo genere a Bologna, è avvenuto all’Hospice Seràgnoli di Bentivoglio dove Mariagrazia, lì ricoverata, ha sposato la compagna Ida.

“Le avevo promesso di starle vicina per sempre”, ha raccontato Mariagrazia emozionata dopo la sobria cerimonia svoltasi all’Hospice Seragnoli, struttura che accoglie malati inguaribili.

“Il matrimonio omosessuale è un diritto fondamentale  –  scandisce Lo Giudice forse mai così radicale nella sua presa di posizione sul tema -. Lo dicono la Corte europea dei diritti dell’Uomo, la Cassazione, la Corte costituzionale. Si tratta di un concetto giuridico che c’è, esiste, ma in Italia non è recepito”.

“Noi abbiamo portato in dono due mazzi di fiori  –  ha aggiunto Emiliano Zaino, presidente di Arcigay Bologna  –  uno rosa e uno color arcobaleno. La comunità Lgbt era qui per festeggiare Mariagrazia e Ida”. Con loro presenti alla cerimonia i rappresentanti di Agedo (associazione che riunisce i genitori di figli omosessuali), Arcilesbica ed esponenti delle Famiglie arcobaleno (genitori omosessuali con figli). Oltre al marito di Lo Giudice, Michele Giarratano, con cui il consigliere è convolato a nozze ad Oslo nel 2011.

“Volevamo sposarci ad Amsterdam”, ha spiegato Ida, “Ma poi, per via della malattia, abbiamo capito che c’era poco tempo. Ad ogni modo quello che abbiamo fatto rappresenta una battaglia di civiltà che anche in Italia deve essere vinta”. 

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