Un riferimento, probabilmente, all’arrivo ieri in piazza a Parma di Favia, il consigliere regionale dell'Emilia Romagna entrato in conflitto con il movimento dopo la denuncia di mancanza di democrazia all'interno del movimento. Il comico genovese ha poi postato due foto con la piazza piena di gente
”In Italia chi viene eletto diventa subito una star”: Beppe Grillo sul suo blog, il giorno dopo il raduno di Parma, indirizza i suoi strali nei confronti dei rappresentanti del popolo offuscati dall’“ebbrezza” della visibilità. Un riferimento, probabilmente, all’arrivo ieri in piazza di Giovanni Favia, il consigliere regionale dell’Emilia Romagna entrato in conflitto con il movimento dopo che in uno sfogo “rubato” in cui denunciava la mancanza di democrazia nel movimento. Quando Favia è arrivato, infatti, è stato subito attorniato da giornalisti e televisioni.
Grillo prosegue nella critica all’eletto-star: “Gli mettono dei microfoni sotto il naso, lo intervistano in televisione (ah, la televisione… sai ti ho visto in televisione…), piazzano la sua foto sui giornali e chi prima faceva tutt’altro (magazziniere, cameriere, fiorista, impiegato di banca… con tutto il rispetto dei magazzinieri e dei camerieri e dei fioristi e degli impiegati di banca) diventa un politico che si occupa di questioni come il concetto di democrazia, il principio di rappresentanza, l’eterogenesi dei fini, spesso con un piccolo accenno a Schopenhauer e Lev Trotsky, ai filososofi greci e a Paperoga”. “Gli sfugge, dimentica, nell’ebbrezza della raggiunta visibilità (ah… la visibilità), che l’unico compito che gli è stato attribuito – conclude – è di svolgere le sue funzioni in Comune, in Regione o in Parlamento in qualità di dipendente e di portavoce e applicare il programma concordato con i cittadini che gli pagano lo stipendio”. Sul blog compaiono anche due foto della piazza di Parma colma di gente con la seguente didascalia: “Ieri a Parma per la giornata contro l’inceneritore Ieri a Parma per la giornata contro l’inceneritore non c’era nessuno”. Frase in polemica con alcuni organi di stampa che avevano scritto che l’appuntamento era stato disertato e che la piazza cui parlava Grillo era vuota.