Il premier inaugura i lavori della conferenza internazionale sulle Riforme strutturali in Italia e su Fiat dice: "Non sono state chieste concessioni finanziarie, ma comunque non sarebbero state accolte”. E ancora: "Alle parti sociali chiedo coraggio"
Per l’Italia “quell’esito drammatico” che si paventava mesi fa “sembra ora più lontano”, “l’Italia ha potuto togliersi dalla lista” dei Paesi “con problemi nella Ue”. Esordisce così il presidente del consiglio, Mario Monti, aprendo insieme al segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) Josè Ángel Gurria, i lavori della conferenza internazionale sulle Riforme strutturali in Italia.
“Senza ‘Salva-Italia’ avremmo perso sovranità – fa notare il Professore – per gli italiani c’è stato un trattamento molto incisivo sulle misure”, ma “stanno dimostrando di non essere particolarmente ostili” nei confronti dell’esecutivo. “Siamo determinati a fare scelte nel breve periodo per guardare a obiettivi a lungo periodo, è stata una scommessa sull’Italia, sulla sua capacità di reagire, di cambiare rotta, di costruire un futuro di crescita”, afferma il premier. “E’ troppo presto per abbandonare il rigore, va sempre mantenuto”, dice ancora Monti anche se ribadisce di non essere intenzionato a ricandidarsi alla guida del governo. Per Monti è però smentito il cosiddetto ‘teorema Juncker’, che recita: “Chi fa le riforme strutturali lo fa per il bene del suo Paese ma poi perde le elezioni”. Un teorema smentito da diversi casi e che comunque, sottolinea il premier, non si deve “applicare in alcun senso a noi”.
Il presidente del Consiglio ha promesso anche “un aumento di 4 punti percentuali del Pil nei prossimi 10 anni” grazie all’azione realizzata in questi mesi. ”Il 2013 sarà un anno in crescita anche se il motore dell’economia si avvierà lentamente, trattenuto dal peso del passato”, spiega Monti, sottolineando che l’indicazione del -0,2% per il Pil 2013 “sembra recessione ma sarà ottenuto invece con un profilo ascendente”.
Riferendosi all’incontro tra il governo e la Fiat, Monti spiega: “Non sono state chieste concessioni finanziarie e se fossero state chieste, non sarebbero state accolte. Invito tutti a guardare all’esito dell’incontro come una grande scommessa” e sarà necessario in questo “l’impegno delle parti”.
Infine il premier ha affrontato il nodo della riforma della giustizia: ”L’inerzia di una parte politica è comprensibile ma non scusabile”, ha detto Monti a proposito delle misure contro la corruzione. Il premier assicura che ci “sarà un pacchetto equilibrato sulla giustizia”.