Dovevano esibirsi il 3 luglio in Piazza Maggiore emulando lo storico concerto dei Clash del 1 giugno 1980, ma per via del terremoto e della morte di un loro tecnico ad un live canadese, hanno posticipato l'intero tour italiano. Ora si dovranno accontentare del più prosaico e nazionalpopolare Parco Nord
Rock stregato a Bologna. Radiohead, Anastacia e Green Day, tre concerti saltati nel capoluogo emiliano in pochi mesi. Ripercorriamo le tappe. I Radiohead avrebbero dovuto esibirsi in Piazza Maggiore il 3 luglio, poi spostati al Parco Nord causa terremoto, infine dopo la morte di un membro dello staff addetto all’allestimento durante un concerto a Toronto, il gruppo ha deciso di rinviare la tournée italiana.
Saltato il mega evento cittadino, che avrebbe dovuto riecheggiare i fasti del concerto bolognese dei Clash del 1 giugno 1980, sempre Bologna ha visto il susseguirsi di rinvii e cancellazioni improvvise di live musicali. Anastacia ha rinunciato a luglio al suo concerto bolognese per psicosi da terremoto, o più verosimilmente, per flop della vendita dei biglietti. E infine i Green Day, che il 2 settembre hanno annullato il loro show all’I-Day festival per un malore accusato dal cantante e chitarrista Billie Joe Armstrong che, tra l’altro proprio in queste ore, si sta sottoponendo a cure intensive in un ospedale californiano per abuso di sostanze stupefacenti.
Ma i Radiohead ci saranno. E nella loro terza tappa italiana presenteranno il loro ottavo album The King of Limbs, con il quale sabato hanno estasiato il pubblico romano (25 mila presenze) all’Ippodromo delle Capannelle grazie anche ad una speciale dedica a Silvio Berlusconi con il brano The daily mail. Una canzone che si riferisce allo scandalo delle intercettazioni illegali e al cinismo dei tabloid nel trattare le vicende dei personaggi pubblici. Il testo, infatti, recita: ”Sei veloce a perdere, perderai. Hai saltato la coda, sei tornato di nuovo, presidente a vita”.
Il concerto visto nelle precedenti date romane e fiorentine, vede una imponente scenografia costituita da 12 schermi mobili e un muro luminoso composto da bottiglie di plastica riciclata su cui vengono proiettate le immagini del gruppo e che amplificano i giochi di luce, facendo da sfondo alle esibizioni della band nella sua formazione originaria: Thom Yorke alla voce, Jonny Greenwood alla chitarra, Ed O’Brien alla chitarra ritmica, Colin Greenwood al basso e Phil Selway alla batteria, a cui si aggiunge dal vivo il secondo batterista Clive Deamer.
Sul palco, insieme ai sei musicisti sarà presente tutta la strumentazione classica del rock (chitarre acustiche, elettriche, pianoforte, tastiere, batterie, percussioni) e quella tipica dell’elettronica: sintetizzatori e altri strumenti digitali, sia modernissimi che vintage, fondamentali per creare, mescolare e distorcere voci e suoni.
La scaletta, come da tradizione dei Radiohead, sarà imprevedibile, ma ci saranno di sicuro spazi dedicati ai brani tratti da The King of Limbs e altri destinati agli estratti dagli album classici, da Kid A fino ad Ok Computer e The Bends.
Assieme ai Radiohead, arriva anche una serie di iniziative legate alla salvaguardia dell’ambiente, causa a cui da sempre la band è estremamente attenta: su tutte, l’invito a tutti i fan presenti, a firmare la petizione per la campagna di Greenpeace Save The Artic, che avrà come simbolo ben visibile all’entrata un candido e bianco orso polare, contro le trivellazioni selvagge e la pesca industriale attorno al Polo Nord.
Ad aprire il concerto bolognese, come per le altre date italiane, sarà Caribou, pseudonimo di Daniel Victor Snaith, deejay, musicista compositore: uno degli artisti di punta della scena electro internazionale. Canadese, e già noto ai fan dei Radiohead per il remix di Little by Little, si presenta dal vivo con una band di 4 musicisti.
La band inglese calca i palchi di tutto il mondo dal 1986, capitanata da Thom Yorke, leader e voce del gruppo. Jonny Greenwood (chitarra), Ed O’Brien (chitarra e voce), Colin Greenwood (basso elettrico) e Phil Selway (percussioni) compongono il gruppo che con il suo rock è diventata una pietra miliare della musica internazionale. All’attivo undici album, caratterizzati, almeno nella prima parte della loro carriera, da un ricorrente richiamo al tema dell’alienazione moderna, che raggiunge il culmine con la pubblicazione di uno degli album più importanti dei Radiohead, Ok Computer del 1997. All’inizio del nuovo millennio, raggiungono il piú alto livello di popolarità grazie a due album, Kid A e Amnesiac. The King of Limbs, album che prende il nome da una quercia millenaria situata nella Wiltshire’s Savernake Forest, conta al suo interno otto tracce. La band che ha rivoluzionato la storia del rock non pubblicava un album dal 2007.
Dopo Roma, Firenze e Bologna i Radiohead suoneranno il 26 settembre a Codroipo in provincia di Udine. L’appuntamento quindi è per domani sera, all’Arena Parco Nord, ore 21. I fan incrociano le dita, e si preparano ad uno storico live che avrebbe dovuto svolgersi in Piazza Maggiore, cornice architettonica più ricercata, anticonformista e stilosa. Insomma: più alla Radiohead.
di Angelo Tosiani e Davide Turrini