Grillo come editoriale de “la settimana” ha scritto questo post. In sintesi l’indice è puntato contro i “politici” rei, nonostante il proprio status sociale popolare ed accecati dalla fama, di affrontare temi estranei al proprio mandato (si suppone trascurandolo), quali il concetto di democrazia ed il principio di rappresentanza.
I media hanno dedotto che le accuse fossero rivolte al sottoscritto e mi sono trovato nuovamente al centro della polemica. Personalmente non mi sento chiamato in causa dal post. Non ho stima di chi lancia accuse senza fare nomi e cognomi, e mi pare non sia nello stile del M5S.
Ma Grillo parla di magazzinieri e camerieri?, mi dicono. Vero. Ma nessuna delle professioni mi appartiene. Ho fatto il magazziniere per un breve periodo quando avevo 15 anni, con l’obbiettivo di comprarmi il motorino. Ho fatto il cameriere qualche anno dopo, sempre per poche settimane, per mantenermi durante alcuni bellissimi viaggi attraverso l’Europa. Le due esperienze mi hanno lasciato una grande ricchezza ed esperienza. Chi mi conosce personalmente, come Grillo, sa che prima della politica, a 26 anni, mi occupavo di documentari e cinema indipendente, iniziando anche a vincere qualche festival e non ero per nulla disoccupato… E’ vero che ho parlato di democrazia e di rappresentanza ed è anche vero che sono un politico, così come gli altri eletti del Movimento. Non lo ritengo un reato di “lesa maestà” e non lo vedo in contraddizione con la funzione istituzionale. Mi preoccuperebbe di più un consigliere incapace di ragionare sul principio di rappresentanza e sul concetto di democrazia, e inoltre scarso e inefficace nella sua azione di proposta e di denuncia all’interno dei consigli comunali e regionali o – in futuro – in Parlamento. Non credo mi possa essere contestato questo. Mi hanno accusato di tutto in questi giorni, ma mai di poco impegno e determinazione nella mia attività in regione. Parliamo in due anni, insieme ad Andrea, di 359 atti depositati tra risoluzioni ed interrogazioni, di una decina di leggi scritte e di 280 accessi agli atti al servizio dei cittadini. E non conto i circa 250 emendamenti, di cui molti al bilancio aventi appunto valore di legge. Se oggi la regione Emilia-Romagna è la prima in Italia come trasparenza, contenimento dei costi e riduzione degli stipendi è anche molto merito nostro. Ieri il Tar regionale ha bloccato la centrale di Russi. Progetto infausto, secondo solo all’inceneritore di Parma. Il ricorso, che poi ha sbugiardato la Giunta, è stato in parte pagato con i soldi extra del nostro stipendio, che ci siamo auto ridotti seguendo le linee guida dell’assemblea, in democrazia diretta. Per quanto riguarda la presenza in Tv, ormai non conto più gli inviti che ho rifiutato nell’ultimo anno. Il primo a mandarmi in TV fu proprio Beppe. Successivamente, quando ho accettato delle partecipazioni (in continua comunicazione con lui), l’ho sempre fatto previa consultazione diretta dei nostri simpatizzanti via social media, senza mai “privatizzare” la funzione che mi è stata data col voto. L’altro ieri a Parma sono stati “inseguito” da numerose troupe. Nonostante l’insistenza e l’accusa di “fuga” ho parlato solo d’inceneritore. Perché ero lì per quello e non dovevamo sviare il discorso da quella battaglia per noi determinante. Per chiudere: non mi sento chiamato in causa. La mia opinione sull’editoriale di Beppe l’ha perfettamente espressa Aurora Ricci in questo post. Faccio “miei virgolettati” le sue parole perché non penso che la cultura di una persona si possa misurare in funzione delle propria professione, altolocata o meno che sia.