Ecco il concorsone per la scuola. Il ministro rottamatore della pubblica istruzione non ha ascoltato i precari che sabato scorso hanno manifestato in migliaia a Roma, non ha incontrato chi come me ha chiesto un civile colloquio inviando una mail (e telefonando alla segreteria particolare), non ha dato retta ai timidi interventi delle organizzazioni sindacali e con la complicità dei partiti (più o meno silenziosi) ha pubblicato, coerente alla sua idea, il bando del concorso che prevede 11.542 posti a fronte di 160 mila persone che aspireranno alla cattedra. Ciò significa che 148.458 persone resteranno sicuramente illuse e si uniranno ai precari delle graduatorie ad esaurimento (163 mila) che si vedranno sempre meno posti a disposizione visto che Profumo intende assumere usando al 50% il canale del concorso e per il resto dalle graduatorie.
Ma ciò che lascia attoniti e allucinati sono i criteri per la pre selezione: un quizzone di 50 domande a risposta multipla da fare in 50 minuti. E qui mi viene il serio dubbio che Profumo sia rimasto per troppo tempo davanti alla televisione “Lascia o raddoppia?” di Mike Bongiorno o sia un appassionato di Gerry Scotti. I “fortunati” maestri dovranno rispondere in 60 secondi a quiz, a 18 domande di logica e a 18 quesiti sulla comprensione del testo.
Altro dubbio: la prova si svolgerà online davanti a una postazione presso una scuola o un’università. Mi domando a questo punto se Profumo abbia presente come funzionano le connessioni nella scuola italiana. Secondo il recente rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici, pubblicato da Cittadinanzattiva, un terzo degli edifici è privo anche della più semplice aula computer. La domanda viene spontanea: mentre compilo il quiz se cade la connessione che si fa?
Il ministro, tuttavia, bontà sua metterà a disposizione tre settimane prima del concorso, per la felicità delle case editrici del settore, i 3500 quiz da cui verranno sorteggiate le domande. Dall’altro canto i manuali per il nuovo concorso erano già pronti ancora prima che uscisse il decreto sulla Gazzetta Ufficiale e a Benevento lunedì all’ufficio scolastico territoriale si distribuivano brochure dei corsi di preparazione: 250 euro per arrivare pronti ai quiz.
Siamo ridotti a un Ministero che seleziona il suo corpo docente con dei quiz senza misurare le capacità di chi, magari da precario abilitato, ha già insegnato per anni. Senza guardare alla vita in classe, alle attitudini che un maestro ha di stimolare l’interesse di una classe, di realizzare un viaggio d’istruzione, di ascoltare genitori che spesso hanno loro stessi difficoltà. Di tutto questo curriculum che fa parte della vita di un maestro, a Profumo non interessa proprio nulla. Un’altra volta saremo trattati da operai alla catena di montaggio dell’istruzione.