Andare in bici a Roma non è semplicissimo. Pochissime piste ciclabili, traffico congestionato, automobilisti – non tutti  a dir la verità – che vorrebbero schiacciarti come fossi una mosca. Eppure sono sempre di più le persone che iniziano a usarla. Per fortuna.

Poi c’è il parcheggio. Dove la metto la bici? I più fortunati hanno una cantina o un box. Altri, dopo averla incastrata dentro l’ascensore o avergli fatto salire qualche rampa di scala, la parcheggiano accanto al letto, sul balcone -quando c’è – in sala. Altri ancora sono costretti a pagare l’affitto di un garage.

E allora molti si chiedono: “Ma perché non posso parcheggiarla nel mio condominio?”

Semplice a dirsi, ma a Roma questo non si può fare.

Eppure una metropoli, perennemente affogata dal traffico, dovrebbe fare di tutto per incentivare l’utilizzo delle biciclette come mezzo di spostamento quotidiano.

Da qui nasce l’idea di Marcello Colacino, aspirante ciclista urbano che vive a Roma: chiedere al comune di Roma di permettere che le bici vengano parcheggiate nei condomini.

Nei regolamenti condominiali, nella stragrande maggioranza dei casi, non esiste un divieto assoluto e in mancanza di questo si applica una regola più generale per cui in uno spazio comune (il cortile condominiale) non si può lasciare un bene privato (la bici). Ovvero si fa divieto di parcheggiare le bici

Per questo città come Milano e Torino, per incentivarne l’uso, hanno preso una posizione chiara, modificando il Regolamento Edilizio e il Regolamento di Igiene e Sanità in modo da riconoscere e tutelare il diritto al parcheggio delle bici negli spazi condominiali comuni.

Così Marcello lancia una petizione, la carica su Change.org, il portale che mette in rete campagne come questa, inizia la raccolta firme e in pochi giorni si superano le 1000 adesioni. Ma non basta. C’è bisogno di raccoglierne ancora e arrivare almeno a 5000, così potranno essere consegnate direttamente al sindaco Alemanno.

Terra! ha deciso di sostenere questa campagna e chissà che altre città non si uniscano in questa piccola battaglia di civiltà e buon senso, incentivando con uno strumento semplice e a costo zero il passaggio alla bicicletta come mezzo di locomozione.

Sappiamo bene che il problema della mobilità va affrontato con una prospettiva globale, che comprenda intermodalità, trasporto pubblico potenziato e reso efficiente, creazione di parcheggi sicuri per auto e biciclette, incentivi all’utilizzo dei treni, graduale abbandono delle automobili ingombranti e inquinanti ma è anche dalle battaglie più piccole che si ottengono cambiamenti sostanziali per una maggiore qualità nella vita quotidiana delle persone.

Firmate la petizione.

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