Giornalisti, politici e sindacalisti. Intervengono tutti sulla sentenza definitiva con cui la Cassazione ha condannato per diffamazione il direttore de Il Giornale. Berlusconi: "Depenalizzare il reato". Maroni: "Resistere, resistere, resistere", Santanchè: "Il Paese fa schifo, gli italiani scendano in piazza". Dal Quirinale: "Esamineremo sentenza"
Numerose le reazioni alla sentenza definitiva con cui la Cassazione ha condannato per diffamazione il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti a 14 mesi di carcere. “E’ una sentenza sconvolgente, ci sentiamo tutti Sallusti”, è il primo commento di Franco Siddi, segretario generale della Federazione nazionale della stampa. Tra le varie ipotesi di mobilitazione e protesta allo studio della Fnsi c’è anche il blocco delle pubblicazioni o lo sciopero delle firme. Si discute anche di quotidiani in edicola listati a lutto, per rappresentare la gravità delle conseguenze della decisione della Cassazione.
Dal Quirinale si fa presente che Giorgio Napolitano esaminerà con attenzione la sentenza. Secondo l’autore della querela nei confronti di Sallusti “finalmente è stata ristabilita la verità dei fatti”: “Soddisfatto è una parola grossa – spiega a Radio24 il giudice Giuseppe Cocilovo – Non ho emesso io la sentenza e io sono la persona offesa”. Il carcere? “Mi attengo alle leggi, non ho opinioni. Di certo una diffamazione deliberata è diventata un attentato alla libertà di stampa. In più “Libero” non ha mai pubblicato neanche un trafiletto in cui si diceva che la notizia era infondata, uno sbaglio per cui chiedere scusa ai lettori”.
Il ministro della Giustizia, Paola Severino, non commenta la sentenza della Cassazione sul direttore del Giornale, ma ribadisce “la necessità di intervenire al più presto sulla disciplina della responsabilità per diffamazione del direttore responsabile”. Dalla politica il vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato, Gaetano Quagliarello, usa toni durissimi: “Quando il prossimo rapporto internazionale sulla libertà di stampa collocherà l’Italia al livello della Corea del Nord, voglio vedere se qualcuno avrà il coraggio di prendersela con il centrodestra”. Roberto Maroni rievoca per l’occasione il celebre motto del procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli: “Esprimo solidarietà e gli rivolgo un appello: resisti, resisti, resisti”, scrive il segretario federale della Lega nord. E il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, definisce la sentenza “liberticida, che segna una delle pagine più buie della magistratura italiana”. Interviene anche la deputata di Fli ed ex direttrice de Il Secolo, Flavia Perina: “La condanna e la possibile carcerazione di Alessandro Sallusti sono una ferita per la democrazia italiana”.
Fuori dal coro, è il commento di Giorgio Stracquadanio, ex deputato del Pdl e ora nel gruppo Misto: “Il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto può dire quello che vuole sui magistrati che hanno condannato Alessandro Sallusti, ma la verità è che la responsabilità è tutta del Parlamento e in particolare del centrodestra che in diciotto anni di battaglie a chiacchiere sulla giustizia non è riuscito ad abrogare la norma fascista che punisce con il carcere – e non con il solo risarcimento del danno – la diffamazione a mezzo stampa”. Anche Silvio Berlusconi (al governo fino a novembre) è intervenuto sostenendo la necessità di “depenalizzare il reato”. ”Ai politici indignati per la condanna di Sallusti dico: ora parlate di legge ingiusta, MA LE LEGGI LE FATE VOI. Perché non l’avete cambiata?”, ha scritto Enrico Mentana su Twitter.