In migliaia davanti al Parlamento per denunciare "il sequestro della democrazia" e i tagli decisi dal governo. La polizia ha sparato dei proiettili di gomma contro i manifestanti che avevano cercato di rompere il cordone di polizia a protezione della 'camera bassa'
Tornano in piazza gli Indignados e lo fanno nel cuore della Spagna. Ieri a Madrid si è svolta la manifestazione del movimento che si è conclusa con un bilancio di 64 feriti e 28 arresti. Migliaia di persone si erano concentrate dinanzi al Congresso dei deputati spagnoli per denunciare “il sequestro della democrazia” e i tagli decisi dalle politiche di austerity del governo. Gli organizzatori volevano avvicinarsi alla ‘camera bassa’ del Parlamento, riunita in seduta plenaria.
Nel corso della protesta la polizia ha sparato dei proiettili di gomma contro i manifestanti, riuniti a piazza del Nettuno nel centro della capitale, che avevano cercato di rompere il cordone di polizia a protezione del Parlamento. A quel punto sono cominciati gli scontri, in una piazza gremita da qualche migliaio di indignados che chiedevano le dimissioni del governo per una manovra economica giudicata durissima e iniqua. Le forze di sicurezza antisommossa hanno cercato di disperdere i migliaia di dimostranti davanti al palazzo e tra gli slogan urlati dai manifestanti “dimissioni” e “democrazia sequestrata” assoggettata “ai mercati finanziari”. Un membro delle forze dell’ordine è stato visto togliersi il caso e unirsi alla protesta al grido di “por mis hijos”, “per i miei figli”. Oggi è prevista una nuova manifestazione alle 19.