L’Iran è “sotto la minaccia dei sionisti che vorrebbero attaccarlo”. Questa la dichiarazione del presidente Mahmoud Ahmadinejad durante il suo intervento di oggi all’assemblea Generale dell’Onu. Minacce, ha sottolineato, che “sono inaccettabili”. E l’ordine mondiale attuale, “va cambiato. L’unilateralismo e il doppio standard nelle politiche, le guerre e le occupazioni stanno diventando fatti naturali”.
Secondo il presidente iraniano, “nel mondo esisterebbe soltanto uno stato di diffidenza e sfiducia che va superato. Il nostro ordine mondiale è “depressivo, perché fondato su materialismo, egoismo, sulla classificazione degli esseri umani e sulla dominazione”.
I valori dell’Iran, ha precisato, sono la pace e la stabilità: “La pace può essere gestita solo con una cooperazione congiunta in tutto il mondo”. Riferendosi alle Nazioni Unite inoltre, Ahmadinejad ha definito “inaccetabile” il monopolio dell’Onu auspicando che tutti i Paesi del mondo abbiano un ruolo nelle decisioni che vengono prese a livello internazionale.
Appena è iniziato l’intervento, i rappresentanti degli Stati Uniti hanno lasciato l’aula come aveva preannunciato Erin Pelton, portavoce della missione americana all’Onu. La portavoce ha ricordato “i repellenti insulti” e le “teorie paranoidi” espresse in questi giorni da Ahmadinejad contro Israele e si è rammaricata che il suo discorso giunga nel giorno in cui gli ebrei celebrano la loro ricorrenza più sacra, quella dello Yom Kippur.
E ieri il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è intervenuto al Palazzo di Vetro lanciando un appello al presidente dell’Iran sulla rinuncia degli armamenti nucleari. “Un Iran col nucleare – ha dichiarato – non è una sfida che può essere contenuta. Si rischierebbe l’eliminazione di Israele, la sicurezza delle nazioni del Golfo, la stabilità dell’economia mondiale. Ecco perché gli Stati Uniti faranno tutto il possibile per evitare che l’Iran ottenga armi nucleari”.
Oggi inoltre è stato arrestato Ali-Akbar Javanfekr, direttore dell’agenzia d’informazione ufficiale iraniana Irna, nonchè consigliere del presidente Ahmadinejad, che era presente all’Assemblea dell’Onu. Lo riferisce lo stesso sito web dell’agenzia di stampa, ricordando che Javanfekr nel novembre dello scorso anno era stato già condannato da un tribunale di Teheran a sei mesi di carcere per aver pubblicato articoli contrari alla legge islamica e ad altri sei mesi per articoli “immorali”. Il tribunale aveva anche interdetto Javanfekr da ogni attività giornalistica e da incarichi governativi o privati per tre anni.