Un budget unico per tutti i gruppi consiliari della Regione Emilia Romagna con una riduzione del 30% rispetto alla situazione attuale: è la decisione presa dall’Assemblea Legislativa questo pomeriggio e c’è già chi grida alla rivoluzione. Un cambio netto che evidenzia la volontà di mostrare il pugno di ferro verso ogni spreco e tentativo di cattivo utilizzo dei soldi pubblici. Anche il parlamento di viale Aldo Moro corre ai ripari dopo gli scandali che hanno investito il consiglio regionale del Lazio e le controverse vicende di alcuni gruppi partitici regionali.

Ma non sarà solo la riduzione del budget a cambiare le carte in tavola. È stata infatti presentata la richiesta di: azzeramento delle spese di rappresentanza e pubblicazione online di tutte le altre; riduzione del 30% anche del budget di commissioni e strutture speciali del Consiglio Regionale; controllo dei bilanci dei gruppi da parte della Corte dei Conti. A deciderlo oggi è stato l’Ufficio di presidenza insieme ai capigruppo dell’Assemblea legislativa. I quattro punti sono stati inseriti all’interno di un Ordine del giorno che sarà votato il 2 ottobre prossimo in Consiglio regionale. Successivamente l’Assemblea regionale dovrà approvare nell’arco di un mese la norma che estende ai consiglieri regionali la riforma odierna, insieme alla proposta di creare un fondo unico per tutti i partiti e l’applicazione dei costi standard per il budget.

La decisione deriva dalla volontà, come dichiarato nel comunicato congiunto di Capigruppo e Ufficio di presidenza “di procedere celermente alla realizzazione delle seguenti riforme all’insegna del principio della riduzione dei costi e della massima trasparenza”.

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