Dio, che ansia. Più tardi devo vedere una tipa. Un’appassionata della mia musica. Che, durante una seratona niente male, mi ha pregato di lasciarle il mio numero”. Queste le parole di Vasco Rialzo, scrittore bolognese per nulla ordinario e convenzionale, all’inizio del suo romanzo Adéu, edito da Pendragon, eccezionalmente illustrato dall’artista Roddi Lignini, in occasione di Artelibro presso SpazioBlue in via Gandino 3, Bologna.

Chi lo avrebbe detto che poche parole avrebbero concluso un grande mistero che serpeggia per l’intero racconto e viene svelato solo nelle ultime pagine, come un vero giallo. Adéu è un romanzo che racconta di musica ma anche di donne. Due città: una sonnacchiosa Bologna e una Barcellona dai molteplici volti, il luogo del divertimento per antonomasia svela il suo lato oscuro. Un personaggio curioso e viscido. Due bellissime ragazze. Un grafico che fa l’illustratore. Un deejay che fa lo scrittore. Tutto questo è Adéu.

E se l’insieme di elementi così diversi può sembrare un’accozzaglia disordinata, il risultato è un incastro perfetto. Come la techno, che non è solo rumore ma coraggiosa e assordante armonia. Una mostra che è anche una presentazione di un libro, che però parla di musica techno. La parola d’ordine dunque è contaminazione.

Non si può commentare un libro, quasi parlato, con l’effetto di un esperto lettore che lo legga per te mentre indossi le cuffie su un comodo divano o meglio mentre sei in spiaggia. Il discorso è diretto, incalzante, ricco di particolari, ma quanto basta a tenere alto il livello di attenzione e la voglia di arrivare alla fine il più rapidamente possibile.

Rialzo si “ascolta”, non si legge. L’elemento nuovo è l’impressione di leggere un noir. Tutto il testo depista su un racconto di sesso, sensazioni, umori, odori, musica, lingua catalana, più che altro, idiomi ed espressioni catalane, ma l’epilogo è assolutamente una svolta inaspettata, forse più macabra che noir, delle solitudini umane, nel senso di ambizioni insoddisfatte di due donne. Che due donne, nella loro quotidianità, per motivazioni assai differenti possano aver dato spunto ad uno scrittore per scrivere un libro ha dell’ incredibilmente vero. L’insoddisfazione di una donna che non ha un aspetto fisico attraente e quella di un’altra che pur avendolo teme di essere usata come un oggetto, aprono e chiudono un racconto esilarante dal punto di vista descrittivo e stilistico.

Rialzo si riconferma un grande estimatore del mondo femminile, ma non solo. Da una frase d’una giornalista s’è inventato d’essere fondatore del genere narrativo “techno”. Che calza a pennello, in realtà. Visto che nasce come deejay techno. E che ha iniziato a scrivere di recente, infatti. Ormai decrepito, comunque. C’è chi dice che si vede. Ma Rialzo se ne frega. E continua a farlo. Anche dopo il primo libro “Chilliens (donne)”. E dopo il secondo, “Tipo fratello e sorella”. E anche dopo il terzo, “Bologna senza vie di mezzo”. E anche dopo il quarto, “Adéu. Romanzo techno”. E dopo il quinto e il sesso. Sesso? Già. Chessì. Avanti tutta. Esattamente.

I disegni di Roddi però, non sono solo un accompagnamento alle parole di Vasco, sono il punto di partenza per un’indagine sul corpo e sulla sensualità nel suo significato più ampio, che l’artista non ha paura di mostrare senza perdere mai l’eleganza, lasciando da parte ogni volgarità. Corpi che si confondono tra loro, abbandonandosi ad una carnalità sfumata, in bilico tra immaginazione e realtà.  Le opere di Roddi Lignini possiedono un’autonomia che le rende in grado di costituire un percorso denso di stimoli, così come il romanzo di Vasco Rialzo sarebbe degno d’interesse senza illustrazioni. Non sono necessarie le une all’altro ma finiscono per aver bisogno di unirsi, come due amanti. Non resta, dunque, che leggere Adéu, per sciogliere ogni dubbio e vedere l’effetto che fa.

Per info: http://www.spazioblue.it/spazioblue/home.html

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