Le recenti dichiarazioni di Nichi Vendola e Giuliano Pisapia hanno riportato d’attualità il tema delle adozioni per coppie same-sex. Questione delicata, sulla quale la Chiesa cattolica è irremovibile, che interpella la visione della missione genitoriale e divide la politica e le coscienze, non solo in Italia, ma senza un taglio netto fra cattolici e laici. In diversi Paesi del mondo, il diritto degli omosessuali a costruirsi una famiglia, con possibilità di adozione, è ormai acquisito per legge. Da noi la strada sembra ancora lunga. Ma la coscienza collettiva sta cambiando, specialmente tra i giovani. Dopo il vox sui matrimoni gay , “Uomo da marciapiede” ne ha avuto conferma questa settimana. In prevalenza gli intervistati si dicono favorevoli alle adozioni, perché “i diritti sono uguali per tutti e anche una coppia omosessuale può educare bene un figlio, dopo aver superato le verifiche di rito”. L’obiezione più diffusa – spesso anche tra coloro che si dicono favorevoli alle unioni civili o addirittura ai matrimoni per coppie omosessuali – suona così: “Nessun pregiudizio contro gli omosessuali, ma per natura un bambino ha bisogno di un padre e di una madre” di Piero Ricca, riprese e montaggio di Niccolò Brindasso
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