Diverse testate giornalistiche nei giorni scorsi hanno denunciato che Facebook ha una falla che consente a tutti di visualizzare conversazioni avvenute in privato tra il 2007 e il 2009.

Quello che i giornali si sono dimenticati di dire è che non è l’unico problemino che il social network più diffuso al mondo presenta. Lo sanno bene le 20 mila persone che hanno aderito al gruppo #salvaiciclisti su Facebook e che nella notte tra il 21 e il 22 settembre all’improvviso si sono ritrovati circondati da “troll” che inneggiavano allo sterminio di tutti i ciclisti.

Uno dei commenti comprasi sul gruppo facebook di #salvaiciclisti

Tutti i vecchi amministratori del gruppo (incluso il fondatore) sono stati bannati e sostituiti da nuovi amministratori con l’unico obiettivo di eliminare il principale luogo di coesione e confronto del movimento. Attenzione, qui non siamo in presenza di un furto di identità e probabilmente neppure di una sottrazione di password, ma di un trucchetto neanche troppo complicato che utilizzando il codice javascript e qualche link esca permette di ottenere privilegi di amministratore di qualunque pagina o gruppo su Facebook.

Oltre alla questione di natura tecnica, credo sia a questo punto evidente l’esistenza di un’altra questione ben più grave: dopo alcune minacce rigorosamente anonime, qualcuno ha pensato di lanciare un avvertimento in perfetto stile mafia 2.0 a chi da mesi fa notare senza troppi peli sulla lingua che sulle nostre strade si muore un po’ troppo e che esistono delle soluzioni che sarebbero semplici da implementare se solo ci fosse la volontà politica. Probabilmente tutto questo ha dato fastidio a qualcuno.

Può sembrare una facezia, ma la perdita del gruppo Facebook di #salvaiciclisti rischia di mettere a serio repentaglio la coesione di tutti coloro che si sono resi conto di non essere più soli a desiderare delle città a misura d’uomo. È per questo motivo che agli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova che si terranno a Reggio Emilia il 5 e 6 ottobre coglieremo l’occasione anche per fare il bilancio del 2012 e per interrogarci sul futuro di questa esperienza che il 28 aprile scorso ha portato in piazza svariate decine di migliaia di persone.

Quel fine settimana dovremo decidere se considerare la primavera e l’estate appena trascorsi come una parentesi durante la quale gli Italiani hanno improvvisamente iniziato a interessarsi alla ciclabilità o se, invece, tutto questo sia stato solo il preludio di un’azione che proseguirà nel tempo in modo strutturato.

In ogni caso, il messaggio è stato recepito: Facebook è uno strumento troppo poco affidabile per affidarvi i propri segreti e per fare politica.

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