La Conferenza delle Regioni ha messo a punto il provvedimento sui costi della politica tra cui la riduzione degli emolumenti per presidenti e assessori. Affinché possa avere il criterio di omogeneità il Parlamento dovrà apportare delle modifiche agli statuti speciali
Taglio immediato degli emolumenti di presidenti, assessori e consiglieri. Poi riduzione del numero degli assessori e dei consiglieri e limitazione delle spese dei gruppi consiliari eliminando i benefit e sottoponendoli al controllo della Corte dei Conti. Prioritario anche eliminare la possibilità di costituire nuovi gruppi che non siano collegati a liste elette e infine fissare il numero delle commissioni da un minimo di quattro a un massimo di otto. Sono questi i punti salienti del provvedimento per il taglio ai costi della politica regionale messo a punto dalla Conferenza delle Regioni e presentato dal Presidente Vasco Errani per “agire senza se e senza per arrivare all’obiettivo di qualità delle istituzioni che ci siamo prefissati”.
“La riunione di oggi – ha spiegato il governatore dell’Emilia Romagna – fa seguito al lavoro e alla proposta che abbiamo portato ieri al Presidente della Repubblica e al governo. Quello che chiediamo è che ci sia un decreto nei tempi più brevi possibile. Indichiamo i riferimenti per consegnare il documento al governo oggi stesso perché si possa definire quel percorso a cui tutti sono chiamati a partecipare per una riduzione dei costi della politica”. Errani ha poi sottolineato che sui punti indicati “il governo avrà il pieno sostegno delle regioni che hanno votato il provvedimento all’unanimità. Si tratta di una scelta importante”, ha aggiunto, “e credo sia evidente come noi, proprio per accelerare verso il raggiungimento degli obiettivi, non ci nascondiamo dietro questioni di competenze. Insomma, indichiamo al governo criteri possibili sui quali poter operare”. Perché il provvedimento sul taglio ai costi della politica messo a punto dalle Regioni possa avere il criterio di omogeneità a cui i presidenti mirano il Parlamento nazionale dovrà apportare delle modifiche agli statuti speciali.
Per il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, ”l’accordo tra le Regioni è massimo perché indennità, numero dei consiglieri, costo dei gruppi e della politica, benefit, sperequazioni tra ruoli istituzionali siano eliminati o riparametrati ad un costo standard definito dai comportamenti e dalle regole più virtuose, come era stato indicato nei giorni scorsi dalle Regioni con i migliori indicatori”. Soddisfatto anche il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti secondo cui è stato dato “un grande segnale”.