Monti ci fa sapere che come senatore a vita non ha bisogno di candidarsi alle elezioni e che per l’emergenza finanziaria ci sarà ancora molto bisogno della sua credibilità presso l’Europa. Del resto, il programma del prossimo governo esiste già ed è l’Agenda Monti che i partiti, volenti o nolenti, dovranno digerire con lacrime e sangue incorporate. A fare buona guardia ci penserà il presidente Napolitano che ha già fissato un altro punto programmatico per il nuovo Parlamento: l’amnistia e l’indulto. Non risolverà la barbarie delle carceri sovraffollate come invece la depenalizzazione dei reati minori potrebbe fare. E c’è il rischio che i tanti corrotti e corruttori che spolpano il Paese lo prendano come un segnale d’impunità.