In Europa il tasso sale del 2,7% sotto la spinta degli aumenti dei prezzi dell'energia (+9,2% su base annua) seguiti da cibo, alcool e tabacco (+2,9%). Secondo le statistiche italiane i prezzi dei beni di largo consumo sono saliti del 4,7%. I consumatori: "Così non si può più andare avanti: i danni per i bilanci delle famiglie e per l’intera economia sono sempre più preoccupanti"
Sale in settembre il tasso di inflazione dell’ Eurozona: secondo la prima stima flash di Eurostat, l’aumento dei prezzi è stato pari al 2,7% contro il 2,6% di agosto. In particolare, sono aumentati i prezzi dell’energia (+9,2% contro il +8,9% in agosto) mentre la voce alimentazione, bevande alcoliche e tabacchi è aumentata del 2,9%, in calo rispetto al 3% del mese precedente, i servizi del 2% (+1,8% in agosto) e i beni industriali dello 0,8% (+1,1% nel mese precedente).
Quanto all’Italia, secondo l’Istat il tasso d’inflazione di settembre è invece stabile, con una variazione nulla su base mensile: l’indice resta così fermo al +3,2% annuo registrato ad agosto. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori (il cosiddetto carrello della spesa) aumentano su base mensile dello 0,8% e su base annua salgono del 4,7%, dal 4,2% di agosto.
L‘inflazione acquisita per il 2012 si conferma così al 3 per cento. L’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende invece all’1,9% dal 2,1% di agosto. Al netto dei soli beni energetici, la crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo rallenta al 2% (+2,2% nel mese precedente).
Rispetto a un anno prima il tasso di crescita dei prezzi dei beni sale al 4,1%, dal 3,9% del mese precedente, e quello dei prezzi dei servizi scende all’1,9% (era +2,3% ad agosto). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi aumenta di sei decimi di punto percentuale rispetto al mese di agosto.
La stabilizzazione dell’inflazione a settembre, spiega l’Istat, risente principalmente della flessione congiunturale dei prezzi dei servizi, in larga parte legata a fattori stagionali, i cui effetti sull’indice generale risultano controbilanciati dall’aumento mensile dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (+3,6%), dovuto all’aumento dei prezzi di tutti i carburanti.
I prezzi dei carburanti a settembre segnano forti rincari. La benzina sale del 4% e il gasolio per mezzi di trasporto aumenta del 3,1 per cento. Su base annua si registrano accelerazioni sostenute per la verde, che sale del 20,2% (dal 15,1% di agosto), sia per il diesel, in rialzo del 21,7% (dal 17,5% di agosto).