Vivo un rapporto a distanza da tre anni: abito a Lecce, il mio compagno in Toscana, (preferisco essere vaga per le cose che riguardano lui). Facciamo di tutto per vederci, ma lui spesso nei week end ha i suoi due figli che sono nati da un rapporto chiuso da 4 anni e vivono con la madre mentre io non ho niente: né lui e né bambini di cui occuparmi. Il nodo è questo: io ho quasi 40 anni e vorrei non avere un rapporto per cui riusciamo a vederci soltanto un giorno a settimana, quando va bene. Capisco che ogni persona sana di mente mollerebbe tutto e scapperebbe a gambe levate. D’altronde io sarò sempre seconda, lo sapevo quando ho conosciuto questo uomo e lo so ora, dopo 3 anni. Ma quando l’ho incontrato erano anni che non frequentavo una persona che davvero mi piacesse. Con cui parlare per tutta la notte sdraiata nel letto di tutto quello che ti viene in mente. Uno con cui è bello fare tutto, andare in vacanza o stare sul divano a guardare la tv, leggere i suoi stessi libri, persino fare la spesa…una persona con cui farei un figlio. A proposito: lui non esclude questa possibilità, fare un figlio con me, anzi. Ma come faccio a pensare di mettere su famiglia con un uomo con cui ho un rapporto di questo tipo? Non conosco nemmeno i suoi due figli perché la sua ex non vuole assolutamente che io li frequenti: che rapporto dovrebbe avere mio figlio con due fratelli che nemmeno conoscerà non so per quanto tempo? Eppure lui dice di amarmi, anzi so che mi ama e mi chiede di andare a vivere nella sua città (lui a parte i figli ovviamente! – ha un lavoro che lo lega lì: impossibile pensare di andar via. Per me effettivamente potrebbe essere meno impossibile, ma molto faticoso). Sono disperata, mi sto davvero “spaccando” la testa, non voglio perderlo ma ho troppa paura del futuro con lui: un consiglio che non sia di parte come può esserlo quello di un’amica cara e da una persona che stimo come tenon mi farebbe male. Grazie e spero che risponderai a questa lettera (Lavi72)
Cara Lavi, perdona la franchezza, ma nella tua lettera mi sembra di intravedere un eccessivo pessimismo, una certa tendenza a fasciarsi la testa prima del tempo e anche un po’ di egoismo e confusione. I rapporti a distanza possono essere tanto stimolanti quanto logoranti (stavolta parlo per esperienza vissuta) ma, a parte il fatto che starete arricchendo Trenitalia, Autostrade italiane e diverse compagnie aeree, non mi sembra che sia tutto così terribile. Lui ti ama, è l’uomo che hai aspettato per tutta la vita, ti chiede di andare a vivere da lui, vuole fare un figlio con te nonostante ne abbia altri due: qual è il problema? Niente è gratis, ma se davvero lo vuoi e se davvero non ti è impossibile, fai le valigie e ricomincia da lì, metti radici, costruisci con lui la vostra nuova vita e vedrai che, con un po’ di tempo, ci sarà spazio per te anche nella sua “vecchia vita”, quella dove adesso ti senti seconda (e, scusa, ma anche qui mi sembra tutto “giustificabile”: cosa dovrebbe fare, in una situazione come questa, non vedere i suoi figli quando gli è concesso per stare con te? Sei tu quella meno vincolata e quindi, secondo me, tu quella che deve cercare di aiutarlo nella gestione del vostro tempo insieme). Certo, da parte sua, lui dovrà affrontare – e anche presto – la situazione con l’ex moglie e concederti un graduale avvicinamento ai suoi bambini, nei confronti dei quali, comunque, eviterei qualsiasi atteggiamento ostile, seppur involontario (ad esempio: quel tuo “a parte i figli, ovviamente!” trasuda acidità). Ma la domanda è: sei sicura di voler davvero stare con questa persona in una situazione di “normalità” o, in fondo, in fondo, un po’ ti piace poterti lamentare del vostro rapporto “a distanza”? Fossi in te io non avrei paura del futuro con lui, avrei paura delle mie paure. T’abbraccio.
Ciao Nina, mi chiamo Clarissa e ho 33 anni. E’ la prima volta che scrivo a un sito e anche ora, non ti nego, ci ho pensato molto prima di farlo. Ma poi mi sono convinta. Ho visto quasi tutte le puntate del tuo programma e sinceramente (ne parlavo anche con le mie amiche e siamo tutte d’accordo) può piacere o meno ma senz’altro è altamente educativo. Quindi eccomi qui. Il mio problema è questo. Convivo con il mio uomo da quasi 5 anni. Abbiamo uno splendido rapporto ma i periodi di sesso con lui sono molto altalenanti. Passiamo periodi anche lunghi in cui facciamo l’amore anche più volte algiorno, a periodi (che durano anche tre mesi) in cui lui non solo non prende l’iniziativa è visibilmente poco propenso. E, ovviamente, questo blocca anche me. Sai cos’è Nina? Per me questi giorni/mesi di astinenza non sono un grandissimo problema ma non riesco a capire perché arrivano. E non avere una spiegazione (lui è muto!) mi accende campanelli d’allarme che mi fanno vivere molto male, e diventare anche nervosa con lui. Grazie Nina e spero che il tuo programma ricominci presto! (Clarissa)
Cara Clarissa, sono sempre felice quando mi confermano che Sex Education Show ha risposto alla sua missione più nobile, quella educativa. Ovviamente non sottolineerò mai abbastanza che per quella parte del programma è stata necessaria la collaborazione con ginecologi, urologi, psicoterapeuti e sessuologi: io ci ho messo la mia esperienza giornalistica (e molto cazzeggio), loro le conoscenze mediche e scientifiche. Tornando a te: mi tocca essere molto diretta. Scrivi due cose che si contraddicono: “Questi periodi non sono un grandissimo problema” e, subito dopo “non avere una spiegazione mi accende campanelli d’allarme che mi fanno vivere molto male”. Immagino che tu, incosciamente, lo faccia per giustificare questo tuo normalissimo disagio però c’è una cosa che non mi è chiara: il fatto che tu sia in attesa di una spiegazione/risposta significa che hai giustamente tentato di affrontare la questione con il tuo compagno o, come mi sembra di intuire, stai aspettando che “il muto” un giorno si svegli e spontaneamente “confessi” i motivi per i quali ti costringe a questa astinenza sessuale? La tua priorità dovrebbe essere questa: togliere la testa da sotto la sabbia e aprire un dialogo sincero e senza sconti con lui, anche rischiando di sentirti dire “non ti desidero più come prima”.
Stare insieme è anche fatica, “lavoro” quotidiano e mantenere una buona intesa sessuale è parte fondamentale del meccanismo: spesso però, specie nei rapporti di lungo corso, ci si dimentica quanto sia importante parlare con l’altro, andargli incontro, comprendere che è fisiologico che ci siano dei periodi in cui uno è particolarmente stressato e distratto e, senza ansie e sospetti prematuri, sarebbe auspicabile cercare insieme dei nuovi stimoli. Tocca anche a te risvegliare la sua attenzione, giocare a sedurlo o anche sdrammatizzare un po’, ridere su questi momentanei stop al sesso. E, nel caso in cui i metodi fai da te non dovessero avere successo, ricorrere alla terapia di coppia con un medico è, secondo me, la soluzione più giusta se entrambi siete motivati (ma molti si vergognano anche solo ad ammettere di averne bisogno). Hai 33 anni, non 85: un po’ presto per la pace dei sensi!
Certo bisognerebbe anche valutare – ma questo non riesco a capirlo dalla tua lettera – se questi periodi di cui parli ci sono sempre stati nel vostro rapporto o se sono una novità degli ultimi tempi. Se così fosse e se i periodi stessero diventando sempre più frequenti, se avessi tentato di comunicare il tuo malessere e il tuo dispiacere e avessi ottenuto solo silenzi o scuse varie ed eventuali, insomma se avessi già seguito le regole del “manuale di sopravvivenza alla noia e all’abitudine nei rapporti d’amore”, allora sì… campanello d’allarme! E’ crudele e banale, ma purtroppo il detto “gallina che non becca ha già beccato”, spesso nel sesso trova la sua massima conferma. Buona fortuna Clarissa (e buon sesso, spero)!
Nina risponde
Rapporti a distanza, ex mogli e sesso
Ecco le ultime due lettere (e due risposte) della rubrica 'Nina risponde'. Grazie a tutti coloro che hanno scritto e contribuito a questo spazio
Vivo un rapporto a distanza da tre anni: abito a Lecce, il mio compagno in Toscana, (preferisco essere vaga per le cose che riguardano lui). Facciamo di tutto per vederci, ma lui spesso nei week end ha i suoi due figli che sono nati da un rapporto chiuso da 4 anni e vivono con la madre mentre io non ho niente: né lui e né bambini di cui occuparmi. Il nodo è questo: io ho quasi 40 anni e vorrei non avere un rapporto per cui riusciamo a vederci soltanto un giorno a settimana, quando va bene. Capisco che ogni persona sana di mente mollerebbe tutto e scapperebbe a gambe levate. D’altronde io sarò sempre seconda, lo sapevo quando ho conosciuto questo uomo e lo so ora, dopo 3 anni. Ma quando l’ho incontrato erano anni che non frequentavo una persona che davvero mi piacesse. Con cui parlare per tutta la notte sdraiata nel letto di tutto quello che ti viene in mente. Uno con cui è bello fare tutto, andare in vacanza o stare sul divano a guardare la tv, leggere i suoi stessi libri, persino fare la spesa…una persona con cui farei un figlio. A proposito: lui non esclude questa possibilità, fare un figlio con me, anzi. Ma come faccio a pensare di mettere su famiglia con un uomo con cui ho un rapporto di questo tipo? Non conosco nemmeno i suoi due figli perché la sua ex non vuole assolutamente che io li frequenti: che rapporto dovrebbe avere mio figlio con due fratelli che nemmeno conoscerà non so per quanto tempo? Eppure lui dice di amarmi, anzi so che mi ama e mi chiede di andare a vivere nella sua città (lui a parte i figli ovviamente! – ha un lavoro che lo lega lì: impossibile pensare di andar via. Per me effettivamente potrebbe essere meno impossibile, ma molto faticoso). Sono disperata, mi sto davvero “spaccando” la testa, non voglio perderlo ma ho troppa paura del futuro con lui: un consiglio che non sia di parte come può esserlo quello di un’amica cara e da una persona che stimo come tenon mi farebbe male. Grazie e spero che risponderai a questa lettera (Lavi72)
Cara Lavi, perdona la franchezza, ma nella tua lettera mi sembra di intravedere un eccessivo pessimismo, una certa tendenza a fasciarsi la testa prima del tempo e anche un po’ di egoismo e confusione. I rapporti a distanza possono essere tanto stimolanti quanto logoranti (stavolta parlo per esperienza vissuta) ma, a parte il fatto che starete arricchendo Trenitalia, Autostrade italiane e diverse compagnie aeree, non mi sembra che sia tutto così terribile. Lui ti ama, è l’uomo che hai aspettato per tutta la vita, ti chiede di andare a vivere da lui, vuole fare un figlio con te nonostante ne abbia altri due: qual è il problema? Niente è gratis, ma se davvero lo vuoi e se davvero non ti è impossibile, fai le valigie e ricomincia da lì, metti radici, costruisci con lui la vostra nuova vita e vedrai che, con un po’ di tempo, ci sarà spazio per te anche nella sua “vecchia vita”, quella dove adesso ti senti seconda (e, scusa, ma anche qui mi sembra tutto “giustificabile”: cosa dovrebbe fare, in una situazione come questa, non vedere i suoi figli quando gli è concesso per stare con te? Sei tu quella meno vincolata e quindi, secondo me, tu quella che deve cercare di aiutarlo nella gestione del vostro tempo insieme). Certo, da parte sua, lui dovrà affrontare – e anche presto – la situazione con l’ex moglie e concederti un graduale avvicinamento ai suoi bambini, nei confronti dei quali, comunque, eviterei qualsiasi atteggiamento ostile, seppur involontario (ad esempio: quel tuo “a parte i figli, ovviamente!” trasuda acidità). Ma la domanda è: sei sicura di voler davvero stare con questa persona in una situazione di “normalità” o, in fondo, in fondo, un po’ ti piace poterti lamentare del vostro rapporto “a distanza”? Fossi in te io non avrei paura del futuro con lui, avrei paura delle mie paure. T’abbraccio.
Ciao Nina, mi chiamo Clarissa e ho 33 anni. E’ la prima volta che scrivo a un sito e anche ora, non ti nego, ci ho pensato molto prima di farlo. Ma poi mi sono convinta. Ho visto quasi tutte le puntate del tuo programma e sinceramente (ne parlavo anche con le mie amiche e siamo tutte d’accordo) può piacere o meno ma senz’altro è altamente educativo. Quindi eccomi qui. Il mio problema è questo. Convivo con il mio uomo da quasi 5 anni. Abbiamo uno splendido rapporto ma i periodi di sesso con lui sono molto altalenanti. Passiamo periodi anche lunghi in cui facciamo l’amore anche più volte algiorno, a periodi (che durano anche tre mesi) in cui lui non solo non prende l’iniziativa è visibilmente poco propenso. E, ovviamente, questo blocca anche me. Sai cos’è Nina? Per me questi giorni/mesi di astinenza non sono un grandissimo problema ma non riesco a capire perché arrivano. E non avere una spiegazione (lui è muto!) mi accende campanelli d’allarme che mi fanno vivere molto male, e diventare anche nervosa con lui. Grazie Nina e spero che il tuo programma ricominci presto! (Clarissa)
Cara Clarissa, sono sempre felice quando mi confermano che Sex Education Show ha risposto alla sua missione più nobile, quella educativa. Ovviamente non sottolineerò mai abbastanza che per quella parte del programma è stata necessaria la collaborazione con ginecologi, urologi, psicoterapeuti e sessuologi: io ci ho messo la mia esperienza giornalistica (e molto cazzeggio), loro le conoscenze mediche e scientifiche. Tornando a te: mi tocca essere molto diretta. Scrivi due cose che si contraddicono: “Questi periodi non sono un grandissimo problema” e, subito dopo “non avere una spiegazione mi accende campanelli d’allarme che mi fanno vivere molto male”. Immagino che tu, incosciamente, lo faccia per giustificare questo tuo normalissimo disagio però c’è una cosa che non mi è chiara: il fatto che tu sia in attesa di una spiegazione/risposta significa che hai giustamente tentato di affrontare la questione con il tuo compagno o, come mi sembra di intuire, stai aspettando che “il muto” un giorno si svegli e spontaneamente “confessi” i motivi per i quali ti costringe a questa astinenza sessuale? La tua priorità dovrebbe essere questa: togliere la testa da sotto la sabbia e aprire un dialogo sincero e senza sconti con lui, anche rischiando di sentirti dire “non ti desidero più come prima”.
Stare insieme è anche fatica, “lavoro” quotidiano e mantenere una buona intesa sessuale è parte fondamentale del meccanismo: spesso però, specie nei rapporti di lungo corso, ci si dimentica quanto sia importante parlare con l’altro, andargli incontro, comprendere che è fisiologico che ci siano dei periodi in cui uno è particolarmente stressato e distratto e, senza ansie e sospetti prematuri, sarebbe auspicabile cercare insieme dei nuovi stimoli. Tocca anche a te risvegliare la sua attenzione, giocare a sedurlo o anche sdrammatizzare un po’, ridere su questi momentanei stop al sesso. E, nel caso in cui i metodi fai da te non dovessero avere successo, ricorrere alla terapia di coppia con un medico è, secondo me, la soluzione più giusta se entrambi siete motivati (ma molti si vergognano anche solo ad ammettere di averne bisogno). Hai 33 anni, non 85: un po’ presto per la pace dei sensi!
Certo bisognerebbe anche valutare – ma questo non riesco a capirlo dalla tua lettera – se questi periodi di cui parli ci sono sempre stati nel vostro rapporto o se sono una novità degli ultimi tempi. Se così fosse e se i periodi stessero diventando sempre più frequenti, se avessi tentato di comunicare il tuo malessere e il tuo dispiacere e avessi ottenuto solo silenzi o scuse varie ed eventuali, insomma se avessi già seguito le regole del “manuale di sopravvivenza alla noia e all’abitudine nei rapporti d’amore”, allora sì… campanello d’allarme! E’ crudele e banale, ma purtroppo il detto “gallina che non becca ha già beccato”, spesso nel sesso trova la sua massima conferma. Buona fortuna Clarissa (e buon sesso, spero)!
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Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Competitività potrebbe sembrare un fumoso concetto astratto, ma non lo è: significa disporre dei mezzi e delle risorse necessari non solo a non dipendere da altri, ma anche a poter difendere i nostri valori e la nostra visione a livello internazionale. Tutti dobbiamo chiederci: un’Europa desertificata da un punto di vista industriale, e in ritardo nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie, è destinata ad essere più o meno ascoltata? Ecco la sintesi delle ragioni per le quali è importante che questo Consiglio europeo segni dei passi avanti concreti su alcuni ambiti necessari per affrontare e vincere la sfida della competizione internazionale, e non condannarci, invece, al ruolo di gregario". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - La pandemia di Covid-19 ha segnato un punto di svolta per il mercato dei laptop, con una crescita significativa che ha quasi raddoppiato le vendite dal 2019 al 2020, registrando un incremento del 70%. Questo incremento ha interessato tanto il settore consumer quanto quello business-to-business, sottolineando una trasformazione radicale nelle esigenze tecnologiche delle aziende e dei singoli utenti. Durante il lockdown, l'uso di dispositivi personali in casa è aumentato significativamente, stimolato dalla necessità di adattarsi a modelli di lavoro più flessibili, come lo smart working, che ha guadagnato terreno in Italia. Secondo una ricerca di mercato del 2021, il 67% delle piccole e medie imprese italiane ha scelto di mantenere lo smart working anche dopo la pandemia, modificando di conseguenza le loro esigenze riguardo ai laptop, che ora devono essere più robusti, leggeri e efficienti dal punto di vista energetico.
"Nel mondo del lavoro moderno, la sicurezza dei dati è diventata una priorità assoluta, specialmente per i professionisti che si affidano ai loro dispositivi per svolgere le attività quotidiane", dichiara Lavinia Fogolari - Marketing Manager Asus Italia. "La Serie P di Asus ExpertBook è stata progettata proprio con questo in mente, offrendo una combinazione di affidabilità e sicurezza senza compromessi. Al cuore di questa serie troviamo il Tpm 2.0, un chip di crittografia hardware che protegge le informazioni sensibili direttamente a livello del dispositivo. Questo significa che password e chiavi di crittografia sono al sicuro da attacchi esterni, garantendo una protezione robusta contro le minacce informatiche", conclude Fogolari.
L'accesso al dispositivo è reso ancora più sicuro e veloce grazie all'autenticazione biometrica, che include il riconoscimento facciale e gli scanner di impronte digitali. Queste funzionalità non solo semplificano l'accesso, ma limitano anche il rischio di intrusioni non autorizzate, proteggendo i dati da occhi indiscreti. L'ascesa dell'intelligenza artificiale rappresenta un altro fronte su cui Asus sta investendo significativamente; il 74% delle aziende si aspetta che queste tecnologie potenzino l'efficienza e la produttività, e Asus è all'avanguardia con soluzioni innovative che stanno già trasformando il mercato.
Un esempio concreto è Ai ExpertMeet, uno strumento sviluppato da Asus che registra automaticamente le conference call e genera sommari, facilitando la gestione delle riunioni. Questa soluzione è in grado di tradurre in tempo reale presentazioni video in diverse lingue (inglese, italiano, francese, tedesco, spagnolo), migliorando la comunicazione globale senza necessità di connessione internet o archiviazione su cloud esterni, garantendo così una maggiore sicurezza dei dati.
"Il software proprietario Asus opera localmente, senza necessità di connessione a internet o di archiviazione su cloud esterni, aumentando così la sicurezza dei dati. Per esempio, anche mentre si è in treno senza connessione, è possibile lavorare con file audio o video. Questa autonomia dal cloud garantisce che i dati restino sul dispositivo e permette di ottimizzare le operazioni grazie al processore dedicato all'intelligenza artificiale generativa, assicurando sicurezza e indipendenza nelle operazioni quotidiane", sottolinea Alessandro Passadore, Country Product Manager Pc di Asus Italia
Nel settore business, Asus si impegna costantemente per essere tra i primi a introdurre nuove tecnologie, garantendo la disponibilità immediata dei prodotti finali. Attraverso una collaborazione stretta con la supply chain, Asus assicura tempi di consegna rapidi dei suoi prodotti in Italia e in Europa. Tutti i prodotti Asus destinati al segmento business sono dotati di certificazioni military grade, che garantiscono minori guasti e una maggiore durabilità, rispettando standard ambientali severi, inclusi imballaggi completamente riciclabili.
Inoltre, "grazie a una rete di partner certificati che coprono tutto il territorio europeo, Asus è in grado di offrire alle aziende un servizio di riparazione in garanzia Next Business Day in tutta Europa e un servizio che protegge i dispositivi dai danni accidentali fino a cinque anni", evidenzia Andrea Galli, Large Account Team Manager di Asus Italia. L'obiettivo finale è fornire così agli utenti finali una sicurezza senza precedenti nell'uso quotidiano dei dispositivi.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Intendo insistere con forza per proseguire in quel cambio di paradigma che l’Italia chiede da tempo e la Commissione ha cominciato a delineare attraverso la 'Bussola per la Competitività, ma che ora non può più rimanere sulla carta, e deve invece essere trasformato in atti concreti. L’obiettivo, principalmente, deve essere quello di assicurare un percorso di decarbonizzazione sostenibile per le nostre imprese e i nostri cittadini, così da risolvere il divario nell’innovazione che l’Europa sconta, e ridurre le nostre troppe, e troppo pericolose, dipendenze strategiche". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Continueremo ad insistere -ha proseguito la premier- per una politica industriale efficace, che sappia combinare gli obiettivi ambientali con la competitività, rinunciando agli eccessi ideologici che abbiamo purtroppo visto e denunciato in passato. Il Clean industrial deal, presentato dalla Commissione, va in questa direzione, ma sia chiaro che intendiamo impedire che si trasformi in un nuovo Green deal con un nome diverso. Per farlo, chiediamo azioni concrete. La prima tra queste non può non riguardare il settore dell’auto, un settore industriale strategico per l'Europa che non può essere abbandonato al proprio destino. È per questo che insieme alla Repubblica Ceca abbiamo depositato un non-paper, ovvero un documento di lavoro, che oggi è sostenuto da numerosi Stati membri".
"Anche grazie a questo nostro costante lavoro il 5 marzo scorso la Commissione ha presentato il piano industriale per il settore automotive. Il Piano contiene alcuni primi sviluppi positivi, come la prospettiva di una soluzione –seppur temporanea– per il tema delle multe per i produttori non in linea con gli obiettivi di quota di mercato di veicoli, e l’anticipo della revisione degli obiettivi in termini di emissioni. Tutte materie -ha concluso Meloni- che, appunto, sono oggetto del nostro non paper e che lavoriamo perché siano anche nelle conclusioni di questo Consiglio".
Parigi, 18 mar. (Adnkronos) - La Francia ha condannato gli attacchi di Israele a Gaza e ha chiesto un immediato ritorno al cessate il fuoco, affermando che Israele sta "mettendo a repentaglio gli sforzi per liberare gli ostaggi e minacciando la vita della popolazione civile a Gaza". Il ministero degli Esteri francese ha inoltre chiesto la rimozione degli ostacoli all'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza.
Caltanissetta, 18 mar. (Adnkronos) - Il procedimento che ha portato alla sbarra l'ex giudice Silvana Saguto, il marito e il suo 'cerchio magico' è stato di "particolare rilevanza mediatica". E ha "scoperchiato un sistema corruttivo". E' iniziata così la requisitoria del Procuratore generale di Caltanissetta Fabio D'Anna nel nuovo processo d'appello all'ex giudice Silvana Saguto, dopo la condanna in Cassazione per corruzione. Nel primo processo d’appello, la magistrata radiata dall'ordine giudiziario, era stata condannata a 8 anni e 10 mesi. La Corte di Cassazione ha poi rinviato gli atti a Caltanissetta perché alcuni reati contestati nei capi d'imputazione sarebbero già prescritti e pertanto le pene vanno rideterminate. Nel processo sono imputati anche il marito dell'ex magistrato, Lorenzo Caramma, l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, ex amministratore giudiziario per i beni sequestrati, il professor Carmelo Provenzano, il commercialista Roberto Santangelo, e il tenente colonnello Rosolino Nasca. L'ex magistrata Silvana Saguto, che dopo la sentenza della Cassazione era stata arrestata, come il marito e l'ex amministratore giudiziario Cappellano Seminara, risulta tuttora detenuta. Secondo l'accusa avrebbe gestito, insieme ad altri, “in maniera clientelare” i “beni sequestrati alla mafia e avrebbe messo in piedi un vero e proprio sistema". L'accusa è rappresentata oltre che Pg Fabio D'Anna anche dal sostituto procuratore generale Gaetano Bono.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Cresce del 10% il consumo televisivo notturno e questo grazie anche ai device che consentono di guardare la tv comodamente a letto, nei locali, in viaggio, nella cuccetta di un treno e via discorrendo. Secondo il report di OmnicomMediaGroup, centro media quotato in Borsa che elabora per conto del quotidiano Libero i dati Auditel, il consumo della tv di notte ha raggiunto numeri importanti. Forse anche per effetto della Total Audience Auditel, che misura appunto l'utenza sui device tecnologici, OmnicomMediaGroup stima una cifra media di oltre 2 milioni di aficionados giornalieri dei programmi notturni con più di 3 milioni di contatti, con aumenti consistenti durante i weekend.
Fra i format più seguiti film, serie tv, news, documentari e naturalmente sport. Domenica notte, per esempio, dopo "La domenica sportiva", "L'altra DS" su Rai 2 dopo l'una ha tenuto una media di 273mila spettatori col 5.5% di share mentre su Canale 5 "Pressing", terminato quasi alle due, ha incollato davanti allo schermo 677mila spettatori medi col 12.1% di share.
Nella notte tra sabato e domenica, invece, "Sport Mediaset-La Giornata" su Italia 1 verso le due e mezza ha totalizzato 116mila teleutenti col 4.5% di share mentre il film "The Town" della serie "I Bellissimi" di Rete 4 fino alle due e mezza ha viaggiato su una media di oltre 150mila spettatori col 6.2% di share e a seguire "Ciak News", il format di news sulle uscite al cinema, ha segnato 128mila teste col 5.2%. Alle quattro di notte, sempre su Rete 4, erano in 50mila (3.6% di share) a vedere "Sandokan, la tigre di Mompracem" di Umberto Lenzi del 1963.
Ottimi riscontri anche per "Applausi" di Gigi Marzullo su Rai 1 dopo le due di notte (131mila teste e 6% di share), la rubrica di Rainews24 "TuttiFrutti" in onda verso le tre in simulcast su Rai 1 (120mila persone con il 7.1% di share), la replica di "Striscia la Notizia" su Canale 5 verso le tre (165mila utenti col 10.3% di share), o il tg "Studio Aperto La Giornata" su Italia 1 dopo le due (115mila teste col 4.5% di share) o ancora il talk "Accordi & Disaccordi" sul Nove verso le due e un quarto (101mila spettatori col 4.2% di share). Ma sorprendono anche i quasi 100mila spettatori (3.8% di share) che alle due e mezza e fino alle tre e passa di sabato notte seguivano su Real Time "Body Bizarre", format su persone affette da patologie rare. Consumo leggermente più alto al Nord, con picchi del 15% di share, poi il Sud che arriva a punte del 10%.
Roma, 18 mar. (Adnkronos Salute) - "Lilly è da sempre protagonista nella lotta al diabete, una delle principali sfide di salute pubblica, grazie a un impegno costante nella ricerca e nello sviluppo di terapie innovative. Un'eredità scientifica iniziata nel 1923 con la prima insulina disponibile in commercio, che ha segnato una svolta nella gestione della patologia e che Lilly ha continuato a perfezionare con l'introduzione della prima insulina umana ottenuta con Dna ricombinante negli anni '80. Oggi, questo impegno si rinnova con tirzepatide, una terapia innovativa per il diabete di tipo 2, frutto di decenni di ricerca metabolica". Lo ha detto Federico Villa, Associate Vice President Corporate Affairs & Patient Access Lilly Italy Hub, nel suo intervento oggi a Roma alla conferenza stampa 'Diabete di tipo 2: investire in salute, tra accesso all'innovazione ed efficienza del Ssn, è la sfida per il futuro', promossa da Lilly.
"Tirzepatide non solo migliora il controllo glicemico e riduce i fattori di rischio cardiovascolare, ma supporta anche la perdita di peso, un fattore chiave nella gestione della malattia, rispondendo a un bisogno clinico ancora insoddisfatto", evidenzia Villa. "Lilly - sottolinea - continua a investire significativamente in ricerca e a rafforzare la propria presenza nell'area del diabete: nello stabilimento di Sesto Fiorentino, tra i più grandi centri europei per la produzione di farmaci biotecnologici, Lilly produce insulina da Dna ricombinante e farmaci innovativi per la cura del diabete come tirzepatide - che definisco orgogliosamente un farmaco 'made in Italy' - confermando un impegno storico nella cura di questa patologia e garantendo soluzioni terapeutiche all'avanguardia per i pazienti di oggi e di domani".
E dopo l'ok dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla rimborsabilità di tirzepatide, il primo e fino ad oggi unico farmaco di una nuova classe terapeutica, agonista recettoriale di Gip e Glp-1, per Villa "ora è fondamentale accelerare anche i processi regionali per evitare di creare differenze troppo forti a livello territoriale nell'accesso alle cure e garantire gli stessi livelli di cura a tutti i pazienti diabetici sul territorio nazionale". Come "azienda - conclude - ci siamo impegnati molto per far sì che tirzepatide potesse essere disponibile per tutti i pazienti che ne avessero bisogno in ogni regione, andando anche a rispondere al problema delle carenze che ha caratterizzato questa classe di farmaci negli ultimi anni. Forti di un'alleanza che va avanti da anni, abbiamo lavorato con tutti gli stakeholder coinvolti nel percorso di cura del paziente, specialisti, medici di famiglia e farmacisti, al fine di valorizzare un percorso di cura integrato ed efficiente a beneficio del paziente, garantendo prossimità di cura e rapido accesso all'innovazione. Innovazione che a sua volta offre poi risparmi diretti e indiretti per il sistema, riducendo complicazioni e prevenendo il carico sugli ospedali e sul sistema sociale e previdenziale. L'innovatività nell'ambito delle cronicità non è sempre valorizzata a sufficienza, ma è capace di generare enormi impatti di salute anche a causa dell'alta prevalenza e crescente incidenza di patologie come diabete e obesità. Farmaci come tirzepatide offrono oggi al clinico uno strumento di cura olistico per pazienti affetti da questa grave patologia".