Sono cento i parlamentari condannati, imputati, indagati e prescritti che siedono tra Montecitorio e Palazzo Madama. Tocca a loro, per lo più macchiati da reati contro il patrimonio, votare la legge sulla corruzione. Del resto, come ha detto l’avvocato di Silvio Berlusconi, Piero Longo, a Report: “Il Parlamento deve essere la rappresentazione mediana del popolo. Perché dovrebbe essere migliore?”. Forse perché i delinquenti non dovrebbero esserci, invece di cercare addirittura rappresentanza nelle istituzioni?
Abrignani Ignazio (deputato Pdl): indagato per dissipazione post-fallimentare.
Alessandri Angelo (dep Lega): indagato per finanziamento illecito ai partiti.
Angelucci Antonio (dep Pdl): indagato per associazione a delinquere, truffa e falso.
Aracu Sabatino (dep Pdl): rinviato a giudizio nella Sanitopoli abruzzese.
Barbareschi Luca (dep Misto- eletto Pdl): indagato per abusivismo.
Berlusconi Silvio (dep Pdl): 2 amnistie (falsa testimonianza P2, falso in bilancio Macherio); 1 assoluzione per depenalizzazione del reato (falso in bilancio All Iberian); 3 processi in corso (frode fiscale Mediaset, intercettazioni Unipol, processo Ruby). 5 prescrizioni (Lodo Mondadori, All Iberian, Consolidato Fininvest, Falso in bilancio Lentini, processo Mills).
Bernardini Rita (dep Pd): condannata nel 2008 a quattro mesi per cessione gratuita di marijuana, pena estinta per indulto.
Berruti Massimo (dep Pdl): condannato a 8 mesi per favoreggiamento.
Bossi Umberto (dep Lega): condannato a 8 mesi di reclusione per finanziamento illecito, 1 anno per istigazione a delinquere, 1 anno e 4 mesi per vilipendio alla bandiera poi indultati, oggi è indagato per truffa ai danni dello Stato.
Bosi Francesco (dep Udc): indagato per abuso d’ufficio.
Bragantini Matteo (dep Lega): condannato in appello per propaganda razziale.
Brancher Aldo (dep Pdl): condannato per appropriazione indebita e ricettazione.
Briguglio Carmelo (dep Pdl): vari processi a carico (truffa, falso, abuso d’ufficio), alcuni prescritti, alcuni trasferiti ad altri tribunali e in seguito assolto.
Calderoli Roberto (senatore Lega): indagato per ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale, prescritto. Indagato per truffa dal Tribunale dei ministri, i senatori votano contro l’autorizzazione a procedere.
Camber Giulio (sen Pdl): condannato in via definitiva per millantato credito.
Caparini Davide (dep Lega): resistenza a pubblico ufficiale, prescritto.
Carlucci Gabriella (dep Pdl): condannata a risarcire una sua collaboratrice.
Carra Enzo (dep Udc): condannato in via definitiva a 16 mesi per false dichiarazioni ai pm.
Castagnetti Pierluigi (dep Pd): rinviato a giudizio per corruzione, prescritto.
Castelli Roberto (sen Lega): indagato per abuso d’ufficio patrimoniale.
Catone Giampiero (dep Misto – eletto Pdl): condannato in primo grado a otto anni per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata.
Cesa Lorenzo (dep Udc): condannato in primo grado per corruzione aggravata, condanna annullata in appello per vizio di forma.
Cesaro Luigi (dep Pdl): indagato per associazione camorristica.
Ciarrapico Giuseppe (sen Pdl): condannato per truffa aggravata, bancarotta fraudolenta, finanziamento illecito, rinviato a giudizio per ricettazione, indagato per truffa ai danni di Palazzo Chigi.
Cosentino Nicola (dep Pdl): accusato di legami con il clan dei Casalesi, il Parlamento ha negato la richiesta d’arresto. Imputato anche nell’inchiesta sulla P3.
Crisafulli Vladimiro (sen Pd): sotto inchiesta per abuso d’ufficio.
Cursi Cesare (sen Pdl): indagato per corruzione.
D’Alema Massimo (dep Pd): finanziamento illecito accertato, prescritto.
D’Alì Antonio (sen Pdl): rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.
De Angelis Marcello (dep Pdl): condannato per banda armata e associazione eversiva.
De Gregorio Sergio (sen Pdl): indagato per associazione per delinquere, concorso in truffa e truffa aggravata, concorso in bancarotta fraudolenta. Il Senato ha negato l’autorizzazione all’arresto.
Dell’Utri Marcello (dep Pdl): condannato per false fatture e frode fiscale, condannato in appello per tentata estorsione mafiosa, condannato in secondo grado a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa ma annullata con rinvio dalla Cassazione.
Del Pennino Antonio : (sen Pdl): ha patteggiato una pena di 2 mesi e 20 giorni nel processo per le tangenti Enimont. A ottobre 1994 altro patteggiamento: di una pena di 1 anno, 8 mesi e 20 giorni per tangenti relative alla Metropolitana milanese. Prescritto per corruzione.
De Luca Francesco (dep Pdl): indagato per tentata corruzione in atti giudiziari.
Di Giuseppe Anita (dep Idv): indagata per abuso di ufficio, turbativa d’asta e associazione a delinquere.
Di Stefano Fabrizio (dep Pdl): rinviato a giudizio per corruzione.
Drago Giuseppe (dep Misto – eletto Udc): condannato per peculato e abuso d’ufficio.
Farina Renato (dep Pdl): condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi per falso in atto pubblico, ha patteggiato una pena di 6 mesi per favoreggiamento nel sequestro di Abu Omar.
Fasano Vincenzo (sen Pdl): condannato per concussione, indultato.
Fazzone Claudio (sen Pdl): rinviato a giudizio per abuso d’ufficio.
Firrarello Giuseppe (sen Pdl): condannato in primo grado per turbativa d’asta, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa (nel ’99 il Senato ha negato l’arresto).
Fitto Raffaele (dep Pdl): rinvio a giudizio per concorso in corruzione, falso e finanziamento illecito.
Galioto Vincenzo (sen Misto-eletto Pdl): condannato in primo grado per falso in bilancio.
Genovese Fracantonio (dep Pd): indagato per abuso d’ufficio.
Grassano Maurizio (Misto – eletto Lega): condannato in primo grado a 4 anni per truffa.
Grillo Luigi (dep Pdl): indagato e prescritto per truffa.
Iapicca Maurizio (dep Misto-eletto Pdl): rinviato a giudizio per false fatture, falso in bilancio e abuso d’ufficio, prescritto.
La Malfa Giorgio (dep Misto-eletto Pdl): condannato per finanziamento illecito.
Laganà Maria Grazia (dep Pd): imputata per truffa ai danni dello Stato.
Landolfi Mario (dep Pdl): indagato per concorso in corruzione, concorso in truffa e concorso in favoreggiamento mafioso.
Lehner Giancarlo (dep Pdl): condannato per diffamazione.
Lolli Giovanni (dep Pd): rinviato a giudizio per favoreggiamento , prescritto.
Lombardo Angelo (dep Misto): indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Lumia Giuseppe (dep Pd): indagato per diffamazione. Querelato dal suo ex addetto stampa.
Lunardi Pietro (dep Pdl): indagato per corruzione.
Luongo Antonio (dep Pd): rinviato a giudizio per corruzione.
Lusetti Renzo (dep Pd): condannato a risarcimento per consulenze ingiustificate.
Lusi Luigi (Misto-eletto Pd): indagato per appropriazione indebita e calunnia, è attualmente in carcerazione preventiva e resta senatore.
Malgieri Gennaro (dep Pdl): condannato dalla Corte dei conti per la nomina di Alfredo Meocci a dg della Rai.
Mannino Calogero (sen misto, eletto Udc): imputato per minaccia a corpo dello Stato nell’inchiesta sulla Trattativa Stato-mafia.
Maroni Roberto (Lega Nord): condannato per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.
Matteoli Altero (sen Pdl): imputato per favoreggiamento, processo bloccato dalla Camera.
Messina Alfredo (sen Pdl): indagato per favoreggiamento in bancarotta fraudolenta.
Milanese Marco (dep Pdl): indagato per corruzione, rivelazione segreta e associazione a delinquere (P4).
Nania Domenico: (sen Pdl): condannato per lesioni personali
Naro Giuseppe (dep Udc): condannato per abuso d’ufficio, condanna in primo grado per peculato prescritta.
Nessa Pasquale (sen Pdl): rinviato a giudizio per concussione.
Nespoli Vincenzo: (sen Pdl): indagato per concorso in scambio elettorale, concorso in bancarotta fraudolenta e concorso in riciclaggio. Richiesta di arresto respinta dal Senato.
Paravia Antonio ( arrestato per tangenti, poi prescritto.
Papa Alfonso: (dep Pdl): accusato di concussione, favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulla P4.
Papania Antonino (dep Pd): patteggia accusa per abuso d’ufficio.
Pili Mauro (dep Pdl): indagato a Cagliari per peculato.
Pini Gianluca: (dep Lega): indagato per millantato credito.
Pittelli Giancarlo (dep Misto – eletto Pdl): indagato per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e “appartenenza a loggia massonica segreta o struttura similare” e per minacce e lesioni a un collega avvocato.
Pistorio Giovanni (sen Misto): condannato dalla Corte dei conti per danno erariale.
Porfidia Americo: (dep Misto – eletto Idv): rinviato a giudizio per tentata estorsione e favoreggiamento.
Rigoni Andrea (dep Pd): condanna in primo grado per abuso edilizio, poi reato prescritto.
Rizzoli Melania (dep Pdl): indagata per concorso in falso.
Romano Francesco Saverio (dep misto – eletto Udc): indagato per corruzione.
Rosso Roberto (dep Pdl): indagato per associazione a delinquere.
Russo Paolo (dep Pdl): indagato per violazione della legge elettorale.
Rutelli Francesco (sen Misto): condannato per danno erariale dalla Corte dei conti.
Savino Elvira (dep Pdl): indagata per concorso in riciclaggio.
Scajola Claudio (dep Pdl): indagato per la casa vicino al Colosseo pagata dall’imprenditore Diego Anemone.
Scapagnini Umberto (dep Pdl): condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale.
Scelli Maurizio (dep Pdl): condannato a pagare 900 mila euro per irregolarità nell’acquisizione di servizi informatici.
Sciascia Salvatore (sen Pdl): condannato per corruzione alla Guardia di finanza.
Simeoni Giorgio (dep Pdl): indagato per associazione per delinquere e corruzione.
Serafini Giancarlo (sen Pdl): ha patteggiato una condanna per corruzione.
Speciale Roberto (dep Pdl): condannato dalla Corte di appello militare a 1 anno e 1 mese per peculato d’uso e abuso d’ufficio.
Stiffoni Piergiorgio (sen misto – eletto Lega) indagato dalla Procura di Milano per peculato.
Strano Nino (sen Misto – Fli): condannato in appello a 2 anni e 2 mesi per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale
Tancredi Paolo (dep Pd): indagato per corruzione
Tedesco Alberto (sen Pd): indagato per turbativa d’asta e corruzione. La Camera dei deputati l’ha salvato negando l’autorizzazione all’arresto.
Tomassini Antonio (sen Pdl): condannato per falso.
Tortoli Roberto (dep Pdl): condannato in secondo grado a 3 anni e 4 mesi per estorsione.
Verdini Denis (dep Pdl): indagato per false fatture, mendacio bancario, appalti G8 L’Aquila, associazione a delinquere e abuso d’ufficio.
Vizzini Carlo (sen Pdl): condannato in primo grado per finanziamento illecito, si è salvato solo con la prescrizione. Era coinvolto nella maxi tangente Enimont. Indagato per favoreggiamento alla mafia.
Alcuni dati potrebbero essere cambiati rispetto a quelli riportati e nel caso saremo pronti a rettificarli essendo molti i processi in corso. Altri ancora possono essere subentrati.
Il nome di Giacomo Caliendo (sen Pdl) inizialmente riportato nell’articolo è stato rimosso dalla lista in quanto il fascicolo che lo vedeva indagato per violazione della legge Anselmi sulle società segrete (inchiesta nuova P2) è stato archiviato in data 14-3-12.
Pubblichiamo la lettera inviata alla redazione da Francesco Rutelli
Caro direttore,
non solo è diffamatorio, è impossibile che il tuo giornale inserisca il mio
nome in una lista di parlamentari “indagati, condannati e prescritti”.
Io non sono mai stato condannato né prescritto, e non sono indagato
da nessuna parte. Ho pagato una multa una decina di anni fa (assieme
ad altre 11 persone, tra cui due attuali parlamentari, che però avete il
pudore di non citare): la Corte dei Conti non ha riconosciuto legittime
alcune collaborazioni con il Campidoglio per il ’94-’95, che sono state
poi riconosciute ineccepibili per gli anni ’96-2001. Ora: associare per
questa vicenda il mio nome a una lista in cui figurano mafiosi e corrotti
è diffamazione. E associare alle condanne penali – che vengono inflitte
per crimini – alcune (e solo alcune!) sanzioni amministrative è privo di
senso. Pubblicatele tutte, ma con gli elenchi giusti: tutte le sanzioni
della Corte dei Conti, tutte quelle della giustizia tributaria, o di quella
amministrativa, eccetera. E, perché no, tutte le condanne a giornalisti,
inclusi i vostri. Quelle penali. Le sanzioni di risarcimento del danno alle
persone diffamate, e quelle di altra natura. Anche questo fa parte della
trasparenza sulla scena pubblica. Cordialmente
Francesco Rutelli
a cura di Giampiero Calapà e Caterina Perniconi
da Il Fatto Quotidiano del 30 settembre 2012 – aggiornato da redazioneweb il 21 novembre 2012