Non si preoccupano delle polemiche, anzi probabilmente le cercano. Prima l’annuncio choc del “numero nero” anti immigrati, poi la notizia dei corsi sull’uso del bastone e del coltello, “per tirar su i nostri ragazzi come si deve”. Forza Nuova in Emilia Romagna sta facendo sempre più parlare di sé, e la recente manifestazione di sabato a Rimini non è che l’ennesima dimostrazione della crescita di una forza di estrema destra che punta a piazzare i propri rappresentanti nelle istituzioni. A cominciare dai comuni della Romagna, dove storicamente è più forte il partito guidato dal discusso Roberto Fiore, ex del movimento neofascista di Terza Posizione e, per citare la sua autobiografia, “cattolico, sposato e padre di 11 figli”.
Forti di una serie di sondaggi internet (poco credibili, ma comunque di effetto) che li danno al 5% a livello nazionale, i militanti di Forza Nuova stanno aprendo sezioni in tutta l’Emilia Romagna. L’ultima, questa estate, a Bellaria Igea Marina. Prima ancora a Castel Bolognese. Chiari e d’effetto gli slogan: “Lavoro e casa, prima gli italiani”. Proposta che nel concreto dovrebbe prendere forma con “l’introduzione della preferenza nazionale, cioè la precedenza agli italiani nell’accesso ai servizi sociali”. Temi che ricordano molto quelli della Lega Nord, che sulla questione dell’accesso ai servizi sociali da parte dei migranti ha costruito molto del proprio consenso, anche in una città tradizionalmente rossa come Bologna. “Per ogni immigrato che lavora c’è un italiano disoccupato”, è il testo di un volantino di Forza Nuova Faenza, che in questi giorni sta contestando la risistemazione del campo rom di Pieve Corleto.
Sabato pomeriggio per la manifestazione regionale di Rimini i toni invece erano, se possibile, ancora più duri e espliciti. “Boia chi molla è il grido di battaglia”, “Fuori Rom, banchieri e africani”, e poi l’attacco ai giornalisti, “veri terroristi”. Un repertorio ideologico che spazia dall’attacco agli immigrati (“ma noi non siamo razzisti”) a temi che invece caratterizzano l’estrema sinistra, a cominciare dalla critica alla finanza, ai banchieri e alla tecnocrazia della Bce. E per coloro che li accusano di essere “fascisti e filonazisti”, ecco comparire un manifesto dove militanti dell’Anpi, di Arcigay e della Cgil vengono rappresentati come zombie. “Sono parassiti sociali pagati dai partiti”.
“Certo che facciamo i corsi di autodifesa. I nostri ragazzi si divertono e poi vogliamo che crescano come si deve, avendo bene in mente come si sta al mondo – racconta Raffaello Mariani, coordinatore di Forza Nuova per la Romagna – Noi ci stiamo preparando alla guerra civile che travolgerà l’Europa, guardate cosa sta succedendo in Grecia. Dove credete di vivere voi giornalisti? La crisi non è finita, è solo all’inizio”. “Sì i corsi ci sono – spiega Fiorenzo Consoli, volto “buono” dei forzanuovisti in regione e incaricato di tenere i rapporti con la stampa – Posso però assicurare a tutti che si tratta di normalissime attività come se ne vedono in molte palestre”. Per l’Anpi è proprio questo il problema. “A Rimini la situazione è preoccupante – spiega Ivano Artioli, vicepresidente regionale dell’associazione dei partigiani – Registriamo casi di neofascisti che si ritrovano regolarmente nelle palestre cittadine per esercitarsi nelle tecniche di combattimento. Forza Nuova sta facendo politica usando parole d’ordine violente, e il richiamo continuo alla rivoluzione non ne è che la conferma. Continueremo a chiedere alle istituzioni, ministero Cancellieri compreso, di vietare le loro manifestazioni. L’apologia del fascismo, lo vogliamo sempre ricordare, in questo paese è ancora reato”.