Dal 2 al 14 ottobre, con la ricca anteprima composta da quattro film diretti dall'autore asiatico e in prima nazionale l'ultimo Thy Womb, 50 tra documentari e fiction. Al cinema Lumiere di Bologna sfilano valori come la sostenibilità, il rispetto dei diritti umani, l’attenzione alle nuove cittadinanze. Tutti i film a ingresso rigorosamente gratuito
A vederlo così, tranquillo e sereno, passeggiare tra le foto di Mario Dondero negli spazi espositivi della Cineteca di Bologna, sembra un turista per caso. Brillante Mendoza, 52 anni, da San Fernando, Pampanga (Filippine) è regista di caratura planetaria che con soli dieci titoli dal 2005 ad oggi ha fatto saltare il banco del relativismo cinematografico culturale tipicamente italiano.
Mendoza sarà il padrino, o se più vi aggrada il faro, della prossima edizione del Terra di Tutti Film festival 2012, dal 2 al 14 ottobre, organizzato delle organizzazioni non governative Cospe e Gvc, ospitato da Cineteca di Bologna e cinema Lumiere. Poi, tra le decine di documentari e fiction su migrazioni e nuove povertà, lotte per i diritti e le risorse, tutela dell’ambiente e biodiversità, ecco spuntare il nuovo titolo del regista filippino. Quel Thy womb presente in Concorso all’ultimo festival di Venezia che ha lasciato nuovamente gli spettatori colpiti da una prolificità che mai è significata fretta e superficialità, da una spettacolarizzazione del reale in terra filippina che ha sempre lasciato a bocca aperta per intensità e verismo.
Thy womb (martedì 2 alle 20, cinema Lumiere, in presenza del regista) è interpretato dall’icona del cinema filippino Nora Aunor, e racconta la vita della comunità Bajau, raccoglitori di perle e pescatori che vivono a Tawi-Tawi, un isola meridionale delle Filippine, luogo ricco di risorse e bellezze naturali ma impantanato in una devastante crisi economica e politica.
“Un conflitto del passato”, ha spiegato Mendoza davanti ai giornalisti locali, “rimasto irrisolto nel presente” dove la protagonista, una levatrice di lungo corso che si scopre sterile e che per assecondare il marito, e rispettare la tradizione, si mette alla ricerca di una nuova “moglie” che potrà dare loro un figlio. “In ogni mio film cerco temi di rilevanza sociale con valori universali – continua – quando il Consiglio per lo Sviluppo delle Filippine mi ha chiesto di realizzare questo progetto sono stato catapultato in una realtà che non conoscevo, dimenticata dal potere e dal governo. Un luogo, comunque, di convivenza civile e pacifica, nonostante il mescolarsi delle religioni cristiane e musulmane”.
Di Mendoza si potranno vedere anche Lola (martedì 2, ore 17.45), Captive (martedì 2, ore 22, anteprima italiana dopo l’ottima accoglienza all’ultimo festival di Berlino) e infine Serbis (giovedì 4 alle 22.30).
Ma Terra di Tutti Film Festival è Mendoza e molto altro. “Il festival si apre alla città di Bologna coinvolgendo, oltre al cinema Lumière, anche gli spazi sociali, culturali e l’università per allargare l’interesse verso i temi e i percorsi che il TTFF di cerca di raccontare in 50 visioni cinematografiche, incontri e seminari con registi e produttori – dicono Jonathan Ferramola di Cospe e Stefania Piccinelli di Gvc, direttori artistici del Terra di Tutti –. La doppia anteprima con Brillante Mendoza testimonia il rapporto con la Cineteca di Bologna e il consolidamento di un percorso che coniuga il cinema d’autore con la narrazione di valori come la sostenibilità, il rispetto dei diritti umani, l’attenzione alle nuove cittadinanze. Tutto questo dimostra che, anche con budget limitati, è possibile fare cultura d’alto livello e garantirne un accesso il più universale possibile”.
All’interno delle decine di titoli che potete trovare qui www.terradituttifilmfestival.org., giovedì 11 ottobre alle ore 18.30 si apre la quattro giorni di proiezioni gratuite dedicando la prima giornata alla “Fortezza Europa” la prima sessione (alle ore 20,00), con le testimonianze dei migranti africani giunti nel canale di Sicilia e qui respinti verso la Libia, raccolte nel pluripremiato Mare chiuso di Andrea Segre e Stefano Liberti e gli episodi inediti di La vita che non Cie. Alle ore 22,00 il festival incontra il Premio Ilaria Alpi e il suo direttore Francesco Cavalli, con la proiezione del reportage vincitore del Premio 2012 Spazzatour di Emilio Casalini, trasmesso da Report e dedicato al riciclo dei rifiuti italiani in Cina. The nigerian connection di Chiara Caprio, Juliana Ruhfus e Orlando von Einsiedel, finalista tra i doc stranieri, è invece un viaggio dentro lo sfruttamento delle donne nigeriane in Italia.
Venerdì 12 ottobre alle ore 20,30 “Storie di pietre diritti”, un focus sullo sfruttamento predatorio dei lavoratori e dell’ambiente nelle miniere, dalla Cina del carbone (Coul miner di Kuang Gong) alla Palestina della pietra naturale (Sacred stones di Muayad Alayan e Laila Higazi). Alle 22,30, una sessione dedicata alla Palestina e alla memoria di Vittorio Arrigoni: in Vik Utopia, Anna Maria Selini segue il processo per la morte dell’attivista umanitario ucciso nel 2011 a Gaza. Il documentario sarà proiettato alla presenza della regista anche alle ore 17,00 presso il dipartimento di Discipline della Comunicazione (via Azzo Gardino 23 – aula A).
Ambiente e lavoro sono invece protagonisti della giornata di sabato 13 ottobre, che si apre alle ore 15,00 con una sessione dedicata a “Terra, acqua, energia”. È stato candidato ai David di Donatello 2012 Langhe doc – storie di eretici nell’Italia dei capannoni di Paolo Casalis, i cui protagonisti hanno deciso di intraprendere delle vie alternative al degrado sociale, politico e culturale della penisola. Alle ore 17,00 lavoro in primo piano, con un viaggio negli slum del Bangladesh, tra sfruttamento e inquinamento legati alle concerie (Hazaribagh, toxic leather di Elise Darblay e Eric de Lavarene) e tra i migranti indiani al lavoro nelle campagne di Latina (Padrone bravo di Simone Amendola). Alle 19,00 “El dia de la tierra”, una sessione dedicata ad ambiente e biodiversità che mette in programma anche i video vincitori del festival trentino Tutti nello stesso piatto.
Tutte le proiezioni del TTFF sono gratuite ad esclusione delle première del 2 ottobre, Thy Womb e Captive. Per queste ultime è possibile richiedere un coupon a info@terradituttifilmfestival.org inserendo il proprio nome e cognome nella mail: i primi 30 spettatori riceveranno un biglietto d’ingresso gratuito, gli altri avranno diritto a un ingresso scontato a 4 euro a proiezione. Il prezzo d’ingresso intero è di 6 euro (ridotto 4,50 euro, studenti 4 euro).