Non bisognava essere dei maghi per prevederlo, alla fine è successo.
Le vendite di biciclette nel 2011 hanno superato le vendite di automobili per la prima volta dal dopoguerra. Le cifre ufficiali parlano di 1.748.143 automobili contro 1.750.000 biciclette, uno scarto minimo, ma che dà il polso di quanto sta accadendo in Italia: gli Italiani comprano sempre meno automobili e cercano modi alternativi di muoversi.
Sarebbe bello pensare che gli Italiani all’improvviso si siano scoperti un popolo attento alla sostenibilità ambientale e alla propria salute, ma la realtà è un’altra: la crisi sta modificando il modo in cui si affrontano i bisogni quotidiani, in questo caso specifico, il bisogno di mobilità.
Quello che la crisi però ancora non è riuscita a modificare sono le politiche degli amministratori del nostro bel paese che, invece, non riescono neppure a percepire che c’è un cambiamento in atto: giusto per citare un esempio, venerdì 5 e Sabato 6 Ottobre a Reggio Emilia si terranno gli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova, un evento organizzato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani, #salvaiciclisti, Legambiente e FIAB in cui si tenterà di stilare un piano strategico per rispondere alle esigenze di mobilità dei cittadini italiani negli anni a venire. Leader di partito e ministri di competenza hanno già fatto sapere di non essere interessati alla cosa e che quindi non parteciperanno (forse avevano già preso impegni con l’amico Sergio).
Qualcuno potrà a questo punto far notare che se la politica non si interessa di mobilità ciclabile è perché questa smuove (allo stato attuale) ben pochi denari rispetto all’automobile e al suo indotto, tuttavia non possiamo dimenticare che il compito primario della politica dovrebbe essere quello di prendersi cura dei propri cittadini e non quello di massimizzare il profitto (Pil) dell’azienda-paese e che l’elenco delle azioni prioritarie da compiere dovrebbe essere stilato sulla logica del diffondere benessere nel maggiore numero possibile di persone. Nel 2011 in Italia le persone che hanno comprato una bicicletta hanno superato il numero di persone che hanno comprato un automobile: il buon amministratore, in questo caso, dovrebbe prendere atto della realtà e iniziare a sviluppare le politiche opportune per favorire e tutelare chi usa la bici, un segmento in crescita della popolazione e che è stato dimenticato per troppo tempo.
Ma se i guru da salotto della politica del nostro paese hanno gli occhi coperti da gigantesche fette di salame, alla società civile non resta che continuare a lavorare, gratis e dal basso, come sempre. La speranza è che prima o poi finiscano per mangiarsi anche quelle ultime fette di salame e vedano finalmente in che direzione sta andando il paese.
Nel frattempo, l’appuntamento è per venerdì e sabato a Reggio Emilia, dove cercheremo di spiegare, con l’aiuto di tecnici ed esperti di rilievo, che il tema della ciclabilità non si risolve con un pista ciclabile pitturata per terra.