Il leader dell'Udc attacca su un eventuale alleanza con Vendola: "E' politicamente non adatto a poter governare questo Paese". Il segretario del Pd risponde con ironia: "Il centrosinistra ha portato l'Italia nell'euro, lui era insieme al Cavaliere"
L’uno, Casini, dice di inorridire al pensiero di governare insieme a Nichi Vendola. L’altro, Bersani, risponde che praticamente fino all’altroieri l’Udc ha inorridito insieme a Berlusconi. Dopo settimane di prove d’intesa (e una che è andata a buon fine, in Sicilia) il Pd e l’Udc si ritrovano a confrontarsi duramente nel giorno in cui il leader di Sinistra Ecologia e Libertà ha ufficializzato la sua partecipazione alle primarie. La scaramuccia è iniziata con le parole di Pier Ferdinando Casini in un’intervista a Maurizio Belpietro, su Canale 5: “Io stimo Bersani – dice – Ma non sono convinto, e anzi inorridisco, all’idea che il futuro possa essere affidato all’alleanza tra Bersani, persona ragionevolissima, e Vendola, che invece è politicamente non adatto a poter governare questo Paese. Il combinato disposto di Bersani e Vendola produrrebbe un pessimo risultato”. E rilancia, appunto, il laboratorio Sicilia, dove Pd e Udc sono alleate per le regionali di fine mese e Sel, invece, corre insieme all’Italia dei Valori e al resto della “sinistra sinistra” (con il mezzo pasticcio del ritiro forzato della candidatura di Claudio Fava).
Bersani usa la carta dell’ironia per replicare: “Casini dice che è rispettoso verso di me, ma il problema è Vendola. Certe parole sono un po’ forti. Il centrosinistra ha portato l’Italia nell’euro mentre Casini inorridiva insieme a Berlusconi”. “Per me è una bella giornata – ha aggiunto il segretario del Pd – Ho sempre pensato molto positivo che Nichi Vendola partecipasse, allargheremo la grande base popolare nella partecipazione a costruire i progressisti. nella competizione certo ma delineando una prospettiva per il governo del paese”.
Ma Casini e Bersani dicono cose diverse anche sull’eventuale prosecuzione dell’esperienza di Mario Monti, magari a capo di un governissimo e non più tecnico. “Nessuno di noi è così ingenuo da pensare che Monti venga con me a Agrigento a fare comizi – dichiara il leader dei centristi – Lui, non ha bisogno di fare partiti e comizi, ma noi ci auguriamo che dopo il voto si crei un’ampia convergenza. Se poi qualcuno ha nostalgia di Berlusconi o vuole una coalizione Bersani-Vendola questo è il bello della democrazia”. “Monti ha detto che è a disposizione del Paese – aggiunge Casini – non farà campagna elettorale e sarà super partes, sarebbe appropriazione indebita che una parte pensasse di acquisirlo. Noi presenteremo un programma nel solco dell’agenda Monti e, insieme a parte Pd e Pdl, ci auguriamo di continuare con l’idea di collaborazione nazionale avviata da Monti”.
Non la pensa affatto così Bersani. “Se qualcuno punta alla balcanizzazione con una riforma elettorale – puntualizza – sappia che in base ai sondaggi si va nell’ingovernabilità non nel governissimo. Se si pensa di ovviare con risicate maggioranze, dove io dovrei stare con Berlusconi, si sbagliano. Nel caso io, e penso anche il Pd, ci riposiamo”. “Se uno simula questa balcanizzazione sul parlamento – spiega il segretario Pd – e vede qual è lo scenario ne ricava che andiamo nella ingovernabilità, non andiamo nel governissimo. Se si pensasse mai di ovviare a questo costruendo risicate maggioranze senza profilo, che non riescono a fare una legge contro la corruzione e io dovrei stare con Berlusconi, si sbagliano, se lo sognano perchè nel caso io e il Pd ci riposiamo”. “Attenzione – conclude Bersani – alle scelte che si fanno nelle prossime settimane, c’è di mezzo la prospettiva del paese. Ipotizzare il tanto peggio pensando di ricavare il tanto meglio è un’assurdità, una coltellata al Paese”.