Samantha Veruska Reali, la bionda 39enne nota alle cronache come l’ex fidanzata di Franco Fiorito, era convinta che i bonifici che dal conto della regione Lazio transitavano sul suo, fossero dovuti. Così, in tre ore di interrogatorio, si è giustificata davanti ai pm e ha spiegato che da ottobre 2011 fino a gennaio 2012, ha ricevuto dal gruppo tre buste paga per un totale di 6 mila euro in virtù del lavoro che svolgeva.
“Sissi”, come la chiamano da anni, infatti è assunta a tempo determinato dal gruppo in Regione, al modico stipendio di duemila euro al mese. Sul suo conto però risulta anche un bonifico per 1001 euro, datato giugno 2012. Non sa precisamente perché gli è stato versato questo importo, anzi in quei mesi, come ha dichiarato, era convinta che “si trattasse di compensi dovuti perché curavo i rapporti con il territorio. Insomma rimborsi”. In merito alle vacanze in Sardegna del giugno del 2010, invece, ha affermato di essere stata ospite dell’ex capogruppo. In realtà a saldare il conto in uno dei migliori resort ci ha pensato il Pdl stesso. Tanto che dalle casse del gruppo sono partiti due bonifici, il primo di 10 mila e il secondo di 19 mila euro. Ma di tutto questo, la Reali ha dichiarato di non sapere nulla.
Intanto si aggrava la posizione di Fiorito, che ora è indagato anche dal magistrato viterbese Massimiliano Siddi per calunnia e falso. Avrebbe mentito agli inquirenti riguardo al dossier che contiene alcune fatture presentate da suoi ex colleghi alla Pisana, contribuendo a falsificare le stesse. E secondo le prime indiscrezioni nel registro degli indagati ci sarebbero anche altri componenti del Coordinamento regionale del Pdl del Lazio. Le copie delle fatture taroccate, infatti, sarebbero state fotocopiate nell’ufficio del coordinatore regionale Vincenzo Piso, che dichiara di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. Sul fronte romano, invece, da una relazione presentata al gruppo Pdl della Regione Lazio, consegnata poi in procura, emerge che i bonifici finiti sui conti di Fiorito salgono a quota 154, per un totale di 1 milione e 61 mila euro.
da Il Fatto Quotidiano del 2 ottobre 2012